È la cifra assegnata dal Dl Aiuti alle 92 amministrazioni locali. A Perugia vanno 452mila euro, ma gli aumenti sfiorano i tre milioni
PERUGIA L’aumento del costo di energia e del gas non ha colpito solo famiglie e attività economiche, ma anche gli enti pubblici e risulta evidente il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo, dopo l’approvazione del Dl Aiuti, sono finalmente arrivati i ristori. A Perugia ad esempio nel giro di un anno il costo delle bollette è pressoché raddoppiato: la spesa energetica di uffici, scuole, impianti sportivi e altri servizi è stato stimato sia cresciuta di un milione arrivano a 2.700.000 euro nel 2022, rispetto al 1.700.000 spesi nel 2021. Discorso simile per la spesa per il canone di manutenzione e dell’energia elettrica della pubblica illuminazione che alla fine dell’anno aumenterà di una quota variabile da 1.600.000 a 2.400.000 a seconda della riduzione o meno delle tasse. Per questi motivi il Governo ha deciso di intervenire a sostegno dei Comuni, stanziando risorse per far fronte a questa extra-spesa. Stando alla tabella ministeriale appena resa nota però, i ristori non saranno sufficienti a far fronte ai maggiori costi. Ad esempio, sempre per restare a Perugia, la cifra stanziata e assegnata ammonta a 452mila euro ed è chiaro come non sia sufficiente «ripianare» le spese in aumento, anche se può dare un po’ di ossigeno alle casse di Palazzo dei Priori. Nel complesso ai 92 Comuni umbri sono stati assegnati 2.608.922 euro, di cui più del 17 per cento è finito al capoluogo. A Terni sono stati liquidati 236mila euro, a Foligno 152 mila, a Gubbio 97mila, mentre ad Assisi 83mila, 77mila a Narni, 76mila a Orvieto e 98mila a Spoleto. A Città di Castello sono andati 162mila euro, a Corciano 53mila, a Castiglione del Lago 36mila e a Bastia 45mila. Diversi sono stati i criteri di riparto, con Comuni che hanno un numero di abitanti simili, ma importi assegnati profondamente diversi. Come al solito la cifra più bassa è toccata al Comune più piccolo dell’Umbria, Poggiodomo, al quale sono stati segnati 689 euro. E’ il caso di ricordare che nei primi tre mesi dell’anno sono aumentati del 38,5% i pagamenti per il gas e del 23,2% quelli dell’elettricità rispetto allo stesso periodo del 2021 e che dunque e limitatamente all’anno 2022, gli enti locali possono approvare il bilancio di previsione con l’applicazione della quota libera dell’avanzo, accertato con l’approvazione del rendiconto 2021.
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