Anna Mossuto


Non ci sono tante parole per fotografare quello che è successo all’interno dei Ds e della Margherita per la compilazione delle liste. Ne basta una: caos. A poche ore dalla scadenza del termine per la presentazione dei candidati alle assemblee nazionale e regionale la confusione toccava livelli di guardia nell’ appartamento di Madonna Alta adibito a sede del Comitato Veltroni. Per la verità visto il bailamme che ha accompagnato la scelta del candidato a segretario, non c’è neppure tanto da stupirsi se per un posto sicuro in lista sono spuntati metaforicamente i coltelli e il tavolo è stato apparecchiato di veti e controveti. Negli ultimi giorni è scattato il toto-liste con nomi inseriti e cancellati nel giro di un batter d’ali. Altro che la tela di Penelope.
Prefigurando forse lo scenario, Paolo Baiardini, consigliere regionale dei Ds, aveva invitato gli amministratori a non scendere in campo sostenendo che il Pd non è l’arca di Noè. Proposta disattesa? Forse. Oppure no. Di certo c’è solo il gran rifiuto della presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti che, assicurando intatto l’entusiasmo per il progetto, ha deciso di sfilarsi dal gioco. Per il resto toccherà attendere l’ufficializzazione delle liste a tarda notte. Un giudizio però è doveroso darlo: la gestazione del Pd è stata condotta in modo dilettantesco rimediando brutte figure su brutte figure.
E’strano questo nuovo partito che risponde al nome di Partito democratico: prima si scelgono (o si impongono) i leader e poi si decidono i contenuti, i programmi. Ma questo dappertutto, per carità, non solo in Umbria. Certo, fanno sorridere le dichiarazioni di Valter Verini, braccio destro di Veltroni, quando parla sul nostro giornale di un partito leggero e fatto di passioni. Il Pd nascerà per fusione o somma di due partiti e pare addirittura confezionato in laboratorio, quindi senza un’anima e senza un cuore se la battaglia tra i contendenti si riduce a chiedere un posto al sole. Eh sì, perché il nocciolo della questione è semplice: dagli organismi dirigenti dei due partiti ne deve essere costituito uno, con il conseguente ultradimezzamento dei posti. Due conti tanto per essere più chiari: la direzione regionale dei Ds annovera duecentotrenta membri, quella della Margherita appena 64. Bene, di questi trecento “parlamentari” regionali ne dovranno restare solo 80. Una diminuzione di quasi un quarto che ovviamente non può non scatenare appetiti e ambizioni. Anche perché l’assemblea regionale del Pd dovrà decidere la linea e soprattutto le candidature alle elezioni. Una funzione non irrilevante anche perché gli spazi per alleanze e bracci di ferro saranno notevolmente ridotti.
In quest’ottica è comprensibile quindi la bagarre che si è consumata soprattutto tra i seguaci di Veltroni, più composta e produttiva la discussione tra i sostenitori di Bindi e di Letta.
L’auspicio è che da domani, terminato ogni discorso sulle poltrone, si volti pagina perché i comizi di Grillo sono comunque la spia di un malessere profondo dei cittadini nei confronti dei partiti, dei costi della politica e dell’inadeguatezza della classe dirigente. E lo scossone al sistema politico anziché il Pd, come ventila Moreno Caporalini, lo darà la gente che si riconosce negli slogan del comico ieri perfino “benedetto” da un prete.
Comunque l’autunno caldo in Umbria è già cominciato, continuerà con la campagna elettorale per le primarie del 14 ottobre e rischia di diventare incandescente con le richieste pressanti di verifica in più di un’amministrazione. A Perugia la “cosa rossa”, ossia Sinistra democratica, Prc e Pdci, ha già invitato il sindaco Locchi a rivedere le posizioni della maggioranza. Intanto fioriscono gli intergruppi, l’ultimo quello di Udc-Popolari a Palazzo dei Priori.
E in un quadro in movimento vanno citate anche le prime schermaglie tra Forza Italia che mette le mani avanti per una propria candidatura alle regionali e Alleanza nazionale che stoppa subito qualsiasi pretesa dei partner azzurri. Vedremo poi, se il centrodestra, che è maestro a farsi del male, saprà cambiare rotta o mantenere il trend.


Anna Mossutto
anna.mossutto@edilib.it

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