Cantieri, polemica tra Ricci e Bartolini

ASSISI LA «GABBIA DEI PICCIONI» NON PIACE AL LEADER DELL’OPPOSIZIONE GUERRA alle brutture, Claudio Ricci abbatterà lo ‘scheletro’, Giorgio Bartolini attacca la ‘gabbia dei piccioni’ realizzata dal Comune: la polemica fra due ex alleati trova ogni giorno nuovi motivi. Nella mattinata di ieri Ricci, l’amministrazione comunale, unitamente agli attuatori privati, ai tecnici municipale e all’impresa hanno aperto il cantiere per la demolizione e riqualificazione dell’area collocata nelle immediate vicinanze della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli. «Si tratta di un’opera molto importante di miglioramento ambientale, attesa da quasi quaranta anni — ha detto il primo cittadino che ha ringraziato i proprietari —. La demolizione inizierà a metà settimana ed entro la fine del mese tutto lo ‘scheletro’ e l’annesso volume saranno bonificati con ampio miglioramento ambientale dell’area. Continua, quindi, in maniera incisiva l’opera di riqualificazione urbana di Santa Maria degli Angeli e dell’intero territorio comunale». Quasi in contemporanea Bartolini ha messo nel mirino una realizzazione posta sull’altro lato dell’area. «Leggo che il sindaco avrebbe dichiarato guerra agli abusi — dice Bartolini —. Mi sembra giusto, purché si tratti di rigore nei confronti di tutti, anche degli ‘amici’. Sono convinto che per lo più queste piccole infrazioni vengono effettuate dai cittadini perché purtroppo per avere un’autorizzazione comunale in Assisi, i tempi si sono allungati e occorrono mesi e mesi per cui i cittadini sono indotti a rischiare. Mi chiedo poi se l’intervento di una brutta ‘gabbia per piccioni’ installata sopra i bagni pubblici a Santa Maria degli Angeli effettuato dal Comune nell’aprile di quest’anno abbia ottenuto l’autorizzazione ambientale della Sovrintendenza. Si tratterebbe, altrimenti, di un’opera abusiva costruita dal Comune in piena campagna elettorale, senza la dovuta autorizzazione ambientale. Ci si chiede se il sindaco intende denunciare alla Procura se stesso, o l’assessore che ha ordinato quella bruttura, a 50 metri dalla Basilica Patriarcale e ordinarne la demolizione, come è prassi per tutti i cittadini».