ASSISI DOPO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE FRASCARELLI. OGGI RIUNIONE URGENTE E’ UNA CRISI grave e sintomatica quella apertasi con le dimissioni di Antonio Frascarelli, presidente dell’Ente Calendimaggio dal 10 gennaio di quest’anno; per oggi il sindaco Claudio Ricci ha convocato una riunione urgente con lo stesso Frascarelli e i Priori Maggiori Valeria Pecetta e Delfo Berretti per tentare un salvataggio in extremis.
Una crisi che giunge a due mesi dalla festa, con la macchina organizzativa a pieno regime, e dopo altri segnali che c’erano stati nei giorni scorsi, come le dimissioni di Carlo Carli, consigliere dell’Ente. E pensare che il vescovo Domenico Sorrentino, nel recente incontro con le Parti aveva auspicato, per la festa, «garbo e stile»…
Frascarelli ha puntato l’indice sullo Statuto (in particolare l’articolo 25), sulle difficoltà organizzative, su un immobilismo e una formula che appare logora.
«La festa sta morendo e ho dovuto constatare l’impossibilità di portare un effettivo rinnovamento alla vita del Calendimaggio: le Parti sono sorde, la ‘Commissione della Festa’ è immobile — dice dal canto suo Carli —. All’Ente abbiamo ipotizzato un’articolazione diversa della festa, anche con una durata superiore, abbiamo abbozzato un nuovo programma, ma senza esito, nonostante la disponibilità del sindaco, concorde su tali temi e di altri componenti». Una festa che, evidenzia Carli, vede aumentare sempre di più i costi e calare invece l’interesse della gente; fra le migliorie auspicate quella di disciplinare l’annuncio del verdetto. «Ci siamo adoperati per disciplinare l’orario di annuncio del verdetto e consentire a tutti, specialmente alle famiglie con bambini che sono una garanzia di futuro per il Calendimaggio, di vivere il momento conclusivo della manifestazione — conclude Carli —: invano. Mortificando uno degli aspetti forti della festa che vedeva protagonista la gente, originariamente coinvolta in un fecondo rapporto intergenerazionale dai più piccini agli anziani, tanto da formare una rara, preziosa, unica occasione di aggregazione sociale in Assisi».
Maurizio Baglioni

ASSISI DOPO LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE FRASCARELLI. OGGI RIUNIONE URGENTECalendimaggio, è una crisi nera Il sindaco tenta di riportare il sereno— ASSISI —E’ UNA CRISI grave e sintomatica quella apertasi con le dimissioni di Antonio Frascarelli, presidente dell’Ente Calendimaggio dal 10 gennaio di quest’anno; per oggi il sindaco Claudio Ricci ha convocato una riunione urgente con lo stesso Frascarelli e i Priori Maggiori Valeria Pecetta e Delfo Berretti per tentare un salvataggio in extremis.Una crisi che giunge a due mesi dalla festa, con la macchina organizzativa a pieno regime, e dopo altri segnali che c’erano stati nei giorni scorsi, come le dimissioni di Carlo Carli, consigliere dell’Ente. E pensare che il vescovo Domenico Sorrentino, nel recente incontro con le Parti aveva auspicato, per la festa, «garbo e stile»… Frascarelli ha puntato l’indice sullo Statuto (in particolare l’articolo 25), sulle difficoltà organizzative, su un immobilismo e una formula che appare logora.«La festa sta morendo e ho dovuto constatare l’impossibilità di portare un effettivo rinnovamento alla vita del Calendimaggio: le Parti sono sorde, la ‘Commissione della Festa’ è immobile — dice dal canto suo Carli —. All’Ente abbiamo ipotizzato un’articolazione diversa della festa, anche con una durata superiore, abbiamo abbozzato un nuovo programma, ma senza esito, nonostante la disponibilità del sindaco, concorde su tali temi e di altri componenti». Una festa che, evidenzia Carli, vede aumentare sempre di più i costi e calare invece l’interesse della gente; fra le migliorie auspicate quella di disciplinare l’annuncio del verdetto. «Ci siamo adoperati per disciplinare l’orario di annuncio del verdetto e consentire a tutti, specialmente alle famiglie con bambini che sono una garanzia di futuro per il Calendimaggio, di vivere il momento conclusivo della manifestazione — conclude Carli —: invano. Mortificando uno degli aspetti forti della festa che vedeva protagonista la gente, originariamente coinvolta in un fecondo rapporto intergenerazionale dai più piccini agli anziani, tanto da formare una rara, preziosa, unica occasione di aggregazione sociale in Assisi».

Maurizio Baglioni

Nazione-2011-03-03-Pag13

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