Si riparte da soldi sedi e ordinanze sulle chiusure serali NODI d’autunno per la festa di primavera: statuto, sedi, soldi, ordinanza sui pubblici esercizi. Si è svolto un summit che ha visto riuniti i vari soggetti impegnati nell’organizzazione del Calendimaggio: il presidente Rita Pennacchi, i consiglieri, i priori maggiori delle due parti, Valeria Pecetta e Delfo Berretti, e i loro collaboratori, il presidente del collegio dei saggi Mario Tedesco. L’iniziativa, richiesta dal sindaco Claudio Ricci, doveva fare il punto sulle problematiche e sulle prospettive della prossima edizione del Calendimaggio, in programma il 3, 4 e 5 maggio. Pennacchi ha indicato con fermezza tre diversi settori di intervento: la revisione dello Statuto, la necessità di sedi idonee e possibilmente definitive per l’Ente e per le parti, la chiarezza sulle risorse economiche tempestivamente determinate e puntualmente erogate, evitando le pesanti esposizioni debitorie che talvolta gravano sui soggetti protagonisti.Ricci ha assicurato la volontà del Comune di mantenere il livello dei contributi erogati nella precedente edizione malgrado le diminuite disponibilità del bilancio generale. Ha peraltro affermato la necessità di una conclusione definitiva delle pendenze pregresse di tipo giuridico e relazionale, essendo la riconciliazione «urgente, cogente ed irrinunciabile presupposto per gli sviluppi auspicati». Ricci ha anche promesso di rivedere, dopo il necessario confronto con le forze di polizia, l’ordinanza (in vigore dal 1999 e adottata a seguito di eventi eccezionali) che impone la chiusura serale dei pubblici esercizi; questione di recente riproposta da Carlo Carli, grande custode del mammone birichino. A conclusione è stato stabilito un fitto calendario di riunioni.
M.B.
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