HENDRIX ESPERIA14 febbraio – 7 aprile 2014 Bastia Umbra

Un’offerta culturale poliedrica che possa rilanciare il Teatro Esperia di Bastia Umbra ed interessare un pubblico più vasto: scuole, bambini e loro famiglie, ragazzi, adulti. L’Associazione TèAtri (Compagnia Piccolo Nuovo Teatro e Associazione Zona Franca), neogestore del Cinema Teatro Esperia, presenta un cartellone per una stagione ricca e di qualità, racchiusa in macrocontenitori, linee guida del suo “Caleidoscopio”

COMUNICATO STAMPA

Le incalzanti note di Hendrix daranno il via alla stagione 2013/2014 del Teatro Esperia di Bastia Umbra, presentata in conferenza stampa venerdì 17 gennaio alla presenza dell’assessore provinciale alle politiche culturali Donatella Porzi, l’assessore alla cultura di Bastia Umbra Fabrizia Renzini, insieme a Paolo Cardinali e Giorgia Ceccarelli dell’Associazione TèAtri (Compagnia Piccolo Nuovo Teatro e Associazione Zona Franca), direzione artistica e neogestore del Cinema Teatro Esperia. “La scelta delle due realtà territoriali, Compagnia Piccolo Nuovo Teatro e Associazione Zona Franca, di mettersi insieme per rilanciare il teatro di Bastia Umbra – ha sottolineato l’assessore Porzi – denota tutta la bontà di queste contaminazioni professionali e un chiaro atteggiamento di maturità nel cogliere punti di contatto e forze reciproche. Questo cartellone ne è la dimostrazione più evidente”.
“Il titolo stesso della rassegna, “Caleidoscopio” – ha dichiarato l’assessore Renzini – sottolinea la caratteristica che accomuna tutti gli spettacoli, il “vedere bello”. Sono convinta che la sinergia tra pubblico e privato sia la chiave per la promozione culturale. Ed a questo il pubblico non può e non dove sottrarsi”.
È fissato per il 14 febbraio il primo appuntamento che vede sul palco I Quintorigo con il loro fortunato tour Jimi Hendrix Experience, personalissimo tributo all’idolo mondiale che ha rivoluzionato il rock. Da qui un susseguirsi di spettacoli imperdibili che toccano e mescolano tutti i generi, facendo fede al progetto già annunciato da TèAtri di pensare a questa stagione teatrale come ad una sorta di strumento caleidoscopico, attraverso il quale osservare e gustare i singoli che si uniscono in una comunione di complessità poetica.
Ecco, quindi, che la musica si mescola alla poesia e alla prosa, come nello spettacolo “Storie di Futbol” con Eugenio Allegri e Roberto Ciammarughi, o “Ci Manca Totò” di e con Stefano Benni e Fausto Mesolella, nonché musica e teatro con il tributo a Fabrizio De Andrè firmato Andrea Scanzi e Giulio Casale o “Parole d’amore” con Cesare Bocci e Daniela Scarlatti.
L’unione tra danza e teatro è messa in scena dalla geniale compagnia “Quelli di Grock” (Il Giardino) e dà l’appuntamento matinèe con Art N/veu (“L’uccello di fuoco”) fino a giungere alle proposte musicali. Paolo Jannacci con lo spettacolo dedicato al padre, la giovanissima Erica Mou e l’ormai collaudato duo Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
Non mancano il teatro comico con la compagnia Donati-Olesen e pupazzi e burattini con lo spettacolo firmato Mario Mariobassi, Pimpa Cappuccetto Rosso con Teatro dell’Archivolto e l’immancabile Pinocchio messo in scena dalla Compagnia della Rancia. Una stagione ricca e di qualità, quindi, racchiusa in quei macrocontenitori che la direzione artistica ha individuato come linee guida per la messa in opera del suo “Caleidoscopio”. “I Matinèe” per gli appuntamenti con le scuole, “Le Meraviglie delle 5” per il teatro per famiglie della domenica pomeriggio, dove gustare una magia che trasforma da grandi in piccoli e viceversa, “Frutti di Stagione” gli spettacoli serali della stagione di prosa, Young Plugged il progetto palco, aperto alle giovani promesse con musica e aperitivi, “Cinemeria” per i viaggi intorno al tema del cinema e, per concludere, “In Punta di Piedi” che è l’atteggiamento delicato e sensibile con cui il Teatro Esperia approccia al mondo della danza.

STAGIONE TEATRALE 2013/2014
PER IL CONTENITORE I MATINEE
20 febbraio 2014, ore 10.00
L’UCCELLO DI FUOCO
una creazione ART N/VEAU
da un’idea di Giulia Zeetti
regia Cecilia Ventriglia e Giulia Zeetti
con Cecilia Ventriglia e Stella Piccioni/Giulia Zeetti
scenografie Gianni Ferri e Ayumi Makita
disegno luci Gianni Staropoli
tecnica Giacomo Agnifili
distribuzione MicroTeatro
e il sostegno di Teatro Stabile dell’Umbria
collaborazione Dejà Donné, Dance Gallery, Spazio Onnivora

Un’atmosfera magica in cui i canti, i corpi e le loro trasformazioni invitano i piccoli spettatori a colorare, con la fantasia, i luoghi, i personaggi e le emozioni di una fiaba senza tempo.
Lo spettacolo è ispirato all’omonima leggenda russa in cui un principe, Ivan, con l’aiuto dell’uccello di fuoco, libera dalle grinfie del cattivo la principessa Vassilissa. In scena, protagonisti della narrazione sono Corpo e Voce, contenitori di musica, movimento e colore. Se la fiaba ha un potere che si perpetua al di là del tempo, così certe assonanze, certe geometrie, azioni fisiche e colori possono toccare corde intime di ognuno di noi. Un breve laboratorio di origami precede lo spettacolo. Ayumi Makita, scenografa e costumista, aiuterà grandi e piccini nella creazione di origami che nel corso dello spettacolo potranno rivelarsi indispensabili…
12 marzo 2014, ore 10.00
GLI ANIMALI SALVANO IL MONDO
una produzione Tieffeu
Liberamente ispirato al film “Animals united 3D”
Spettacolo di figure, attori ed immagini di Mario Mirabassi
con Samuel Salomone, Paride Cardinali e Caroline Baglioni
musiche di Mirco Bonucci
regia di Mario Mirabassi e Valter Corelli

Lo spettacolo propone una storia ancora molto attuale perché parla di Pace in un mondo che è ancora in balia di molte guerre. È stato realizzato da Mario Mirabassi, ispirandosi al famoso testo di Erick Kastner “La Conferenza degli Animali”, scritto nel 1949 e più volte pubblicato.
Lo spettacolo viene prodotto da un cast italo-tedesco e realizzato nelle due lingue. È una storia di Animali e di Uomini, a tratti delicata, buffa e paradossale, comunque divertente anche se impegnata. Gli Animali, vedendo gli uomini continuamente in guerra ed assistendo alla discesa del pianete verso la rovina, decidono di intervenire direttamente, soprattutto per salvare i Bambini. Organizzano così una loro Conferenza di Pace… perché gli uomini parlano da sempre di Pace, ma non riescono a combinare mai un bel niente. Intervengono proprio tutti gli animali provenienti da varie parti del mondo: c’è l’ Elefante, il Leone, il Gallo, ma anche le Cicogne e i Fenicotteri, il Gufo e il Topolino, insomma, proprio tutti. Si incontrano nel grande grattacielo degli animali e lì incominciano a cercare soluzioni per mettere fine a tutte le guerre. Fuori dal luogo della Conferenza, altri animali sono impegnati a proteggere i bambini e a condurre azioni di disturbo dei disegni bellicosi dei Potenti. Dopo discussioni e confronti animati, finalmente gli animali riescono a far firmare un vero trattato di Pace ai Generalissimi e ai Capi di Stato. La guerra è sconfitta, i Bambini sono salvi e soprattutto è salvo il pianeta.
Lo spettacolo mette in scena grandi figure e maschere tipiche dello stile dei Mirabassi. Le Figure agiscono insieme agli attori in un apparato scenografico di grande effetto visivo, che viene esaltato dall’uso di colori potenti e di particolari luci, ma anche da immagini proiettate. Le musiche originali sono composte dall’autore tedesco Florian Streier, che si è ispirato al verso degli animali.
PER IL CONTENITORE “LE MERAVIGLIE DELLE 5”

16 febbraio 2014, ore 17.00
PIMPA CAPPUCCETTO ROSSO
una produzione fondazione Teatro dell’Archivolto
da Francesco Tullio Altan
con Gabriella Picciau
elaborazione drammaturgia e regia Giorgio Gallione
scenografie dai disegni di Francesco Tullio Altan
musiche Paolo Silvestri

Indossata la famosa mantellina rossa, Pimpa incrocia le sue avventure con quelle di Cappuccetto Bianco, Giallo, Verde e Rosso, giocando con le infinite variazioni di una storia che, magicamente, continua a viaggiare nel tempo e nei continenti. Pimpa Cappuccetto Rosso è uno spettacolo/gioco ispirato alla “fiaba tra le fiabe” e alle molte riscritture, rielaborazioni, disegni, poesie, canzoni prodotte su questo tema divenuto ormai universale. Francesco Tullio Altan, in particolare, ha dedicato a Cappuccetto Rosso un intero libro di illustrazioni e spesso, nella rivista PIMPA sono comparsi scherzi, frammenti, giochi e filastrocche che vedevano proprio la cagnolina a pois vestire i panni della bimba della fiaba. Su queste tracce si muove lo spettacolo, agito, recitato e cantato da un’unica attrice che veste i panni di Pimpa e narra, reinventa, costruisce con i bambini uno spettacolo sempre nuovo e diverso, colorato da canzoni, sagome e pupazzi tratti dai disegni di Altan.
30 marzo 2014, ore 17.00

IL GIARDINO
Ovvero il racconto del prendersi cura
una produzione Quelli di Grock
ideato e diretto Susanna Baccari
con Elisa Rossetti e Isabella Perego
musiche Gipo Gurrado
disegno luci Monica Gorla
scene e costumi Anna Bertolotti

“C’era una volta un piccolo semino, che diventò un magnifico giardino.
Sbocciato al caldo dentro una mano, nato per caso in un posto lontano.”

Sul palco un piccolo giardino speciale, dove due attrici-danzatrici mettono in scena il quotidiano di un bambino stravolto da un evento speciale, risolto con il gioco e un po’ di magia.
Sul palco due attrici-danzatrici agiscono su una pedana inclinata, il nostro giardino, quasi un pianeta come sospeso, fra cielo e terra. Un luogo speciale in cui i due personaggi coltivano, travasano, spostano, giocano e si prendono cura di diversi oggetti che rappresentano il quotidiano. Fino a quando, un giorno, un evento inatteso irrompe nella routine, spezzandone il ritmo, lasciando il posto allo stupore e al cambiamento. Un “gioco”, quindi, creato attraverso il linguaggio teatrale. Un bagaglio di bellezza che si vuole trasmettere ai piccoli spettatori. Anche nei luoghi lontani, aspri e inaspettati può nascere una cosa meravigliosa.
Il racconto è senza la parola, lasciando al movimento, al corpo, alla musica, alle immagini e allo sguardo il compito di narrare non solo attraverso la danza, ma anche grazie alla pura espressione fisica che dà spazio a un’apertura emotiva e alla libertà di immaginare. L’utilizzo di questo vocabolario permette di lasciare che la storia fluisca con una logica drammaturgica plasmata dai sensi. Il corpo, che vive lo spazio e lo riempie di significati, è natura come è natura il giardino. In questa scelta c’è la voglia di ridare ai bambini la possibilità di cogliere il “loro” significato, che forse sarà diverso per ognuno come diverso sarà il giardino che in un futuro si ritroveranno a immaginare. Il giardino, terreno fertile per ogni trasformazione, spazio ideale per accompagnare apparizioni o conciliare sonni fiabeschi, casa, protezione, rifugio ma anche il recinto dal quale bisogna imparare ad evadere per poi scegliere di ritornare.
È uno dei tanti luoghi simbolo, come la montagna, il mare, il bosco, il cielo, l’isola o il fondo dell’oceano, luoghi che sono sperimentabili con i sensi e in cui si compiono imprevedibili scoperte e accadono prodigi. Nel giardino si coltivano gestazioni narrative che non si rifanno alla logica razionale del pensiero, ma sono grande veicolo di formazione. Nascono così storie che hanno a che fare con la nascita, la crescita, l’istinto, la cura, l’attesa e il cambiamento. E il giardiniere si fa educatore senza pretendere di educare, non solo curando ma anche osservando e aspettando, lasciando spazio al presente, alla pazienza dell’attesa che presagisce l’evento futuro.
Nel nostro spettacolo il giardino è anche luogo d’amore dove, in un gioco di segnali e risposte, di accordi e complicità a volte sotterranei a volte evidenti, si trovano la magia e l’incanto della relazione e dell’incontro.

 

2 marzo 2014, ore 17.00

PINOCCHIO STORIA DI UN BURATTINO
Compagnia della Rancia
testo e figure di Ada Borgiani
musiche di Aldo Passarini
animazione di Ada Borgiani e Marcello Cosentino

Si racconta di come andò che il falegname Mastro Ciliegia trovò un pezzo di legno che piangeva e rideva come un bambino, lo regalò al suo amico Geppetto il quale ne fece un burattino meraviglioso che sapeva ballare, tirar di scherma e fare i salti mortali. Ma il burattino era anche una birba matricolata e cantava così: “non mi serve niente io so fare da me, sono libero, per un burattino basta che si fa vita facile, cerco per il mondo quel che servirà con la libertà, un po’ d’allegria, per la vita mia…mi basta così”. Poi i soliti incontri con gli innumerevoli personaggi, il Grillo Parlante, il Gatto e la Volpe, la Fata dai Capelli Turchini, l’Uomo di burro, il Contadino… le sue trasformazioni, le sue burrascose avventure e finalmente, quando il burattino avrà imparato a mantenere le sue promesse, la Fata gli farà il regalo che si desidera di più!

 

PER IL CONTENITORE “FRUTTI DI STAGIONE”

15 marzo 2014, ore 21.15
STORIE DI FUTBOL
Letteratura a sei tacchetti
da un’idea di Ramberto Ciammarughi e Pino Menzolini
con Eugenio Allegri, Pino Menzolini e Stefano Venarucci
al pianoforte Roberto Ciammarughi
alle percussioni Leonardo Ramadori

“Chi non conosce il bosco cileno, non conosce il nostro pianeta”, scriveva il grande poeta Pablo Neruda. Lo stesso si dovrebbe sillabare per il futbol, almeno in Sudamerica: il pianeta umano sudamericano.
E proprio dal Sudamerica ha inizio il racconto delle storie di calcio e dei calciatori. Inizia la storia dell’ala destra Garrincha, matto e mulatto: a Rio de Janeiro, senza Garrincha, il giorno non comincia; quel giorno che si sveglia in Brasile e prende sonno in Argentina, a Buenos Aires, dove un gruppo di “vecchie glorie” stanno amaromasticando, sedute al tavolo di un ristorante, partite, passaggi, gesti tecnici, palle goal; si provocano, si pungolano, si divertono, scherzano, bevono, piangono.
Il calcio senza pugno non è lotta, non è gara; non è lo scontro nobile che onora chi lo gioca. Pertanto, se nobiltà si va cercando, il calcio passa da Firenze e si dice fiorentino, ma potrebbe anche chiamarsi Florentinìo, perché anche lì, trapassando spazio e tempo, si impiantano storie di meticci, che poi germogliano in montagna, dagli Appennini alle Ande; ystoire “de amicis”, porqué il calcio è macho.
La Rubia Ferreira però è donna, e che donna: fresca, fatale, ondulata e profumata come un rigore, infinito quanto il mondo, parato, con la grazia dell’airone, da un felino; El Gato Diaz, indio araucano, vecchio, impolverato e innamorato.
E mentre sale, dagli spalti, l’ovazione, scorre, come acqua dei campi, l’orazione: fluida, ritmata, sincopata, rimbalzata dalle anime incarnate.
In un angolo del campo la Marimba, toccata e accarezzata, rilascia brividi dalla testa fino ai piedi e lì si incanta e ci incanta: e intanto i piedi vanno avanti…..vanno avanti…. e vanno avanti…e vanno avanti…..a palleggiare.
27 febbraio 2014, ore 21.15
LE CATTIVE STRADE
di e con Andrea Scanzi e Giulio Casale

Le Cattive Strade è un Incontro – Spettacolo scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi. In novanta minuti si ripercorre la carriera di Fabrizio De André. Scanzi, giornalista, autore teatrale e scrittore, racconta gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare con rispetto, personalità ed eclettismo il repertorio di Faber.
L’incontro, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o – peggio ancora – santificare l’artista. Al contrario, Le Cattive strade intende raccontare, senza agiografie ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche musicali) di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile.
Lo spettacolo vive anche di una sua particolare multimedialità che comprende la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André, estratti audio, foto rare, ed esecuzioni dal vivo in acustico e anche su base. Da Geordie a Brassens, dal Suonatore Jones alla Canzone del maggio, da Se ti tagliassero a pezzetti ad Anime salve. Senza dimenticare la produzione dialettale e l’apporto fondamentale dei tanti collaboratori avvicendatisi accanto a lui. È una storia per nulla sbagliata, quella di Fabrizio De André. Tra cattive strade e fiori che nascono dove meno te lo aspetti.
Una storia che continua e continuerà, in direzione ostinatamente contraria. “Di Fabrizio De Andrè si parla tanto. Forse troppo. Un talento inquieto, spigoloso, quasi mai facile. Un uomo bruciato dal desiderio quasi inconscio, e talora da lui stesso mal sopportato, di inseguire e concretizzare rivoluzioni continue. Nessun desiderio di raccontare un santino; molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i più grandi del Novecento italiano”. (Andrea Scanzi)

“De Andrè è stato come minimo uno tra i più importanti cantautori del secolo scorso. Ognuno di noi che si provi a fare oggi lo stesso suo mestiere gli deve almeno un pezzo della propria chitarra, del proprio cercare e spesso non trovare una voce, e un tono, altrettanto autorevole, impeccabile. Questo basti a darci il senso di restituzione, per il tanto ricevuto. Fuor di retorica, ma proprio solo di pancia, e di cuore.” (Giulio Casale)
9 marzo 2014, ore 21.15
PAROLE D’AMORE
di Cesare Bocci e Daniela Scarlatti
fisarmonica Luca Colantonio

Lo spettacolo “Parole d’Amore” vuole essere un excursus nella poesia italiana dai suoi albori ai giorni nostri. Attraverso una selezione di liriche e lettere d’amore dei poeti e romanzieri che hanno fatto grande la nostra letteratura, viene man mano evidenziandosi come si sia modificata la lingua ma anche il concetto d’amore, nell’arco dei secoli.
E il costante dialogo degli attori con la musica, ci fa scoprire “un’altra poesia”, quella che nasce dalla fusione dei versi con le atmosfere suggerite e delineate dalla voce e dalle note. La musica, quindi, non fa solo da contrappunto alla performance degli attori, ma vi si integra dando corpo ad un unicum che mira ad avvolgere completamente lo spettatore con l’espressione poetica ancora troppo trascurata sulle tavole dei nostri palcoscenici.

4 aprile 2014, ore 21.15
COMEDY SHOW
compagnia Donati-Olesen
di Giorgio Donati, Jacob Olesen e Ted Keijser
con Giorgio Donati e Jacob Olesen

Spettacolo tra il Cabaret e il Teatro interpretato da Giorgio Donati e Jacob Olesen, attori, rumoristi, musicisti, mimi, trasformisti, raccontano in un alone di comicità surreale di piloti giapponesi, di ragazze tenute prigioniere da un Dracula ridicolo, di motociclisti fanatici e rompicollo. Le storie che si susseguono, estremamente semplici e sintetiche, vengono interpretate in un modo insolito e avvincente creando così uno stile tutto particolare.
Sono gesti, mimiche e virtuosismi musicali che definiscono salti nell’assurdo, distorsioni della logica, giochi del paradosso, costantemente accompagnati dalle riproduzioni dei rumori più diversi: rombi, stridori, fruscii, botti ed esplosioni.
7 aprile 2014, ore 21.15
CI MANCA TOTO’
con Stefano Benni e Fausto Mesolella

Stefano Benni e Fausto Mesolella insieme per un nuovo progetto tra musica e poesia. Un live surreale in cui la chitarra di Mesolella, filo conduttore dell’intero concerto, accompagna le letture di Benni e le sue performance vocali. Lo scrittore, che per l’occasione presenterà diversi testi, sorprenderà indossando a stralci i panni del cantante, per lui inediti, con uno stile del tutto personale a metà strada tra il rap, il recitato ed il melodico. Tra le novità, un brano scritto per Fabrizio De Andrè e uno su Totò, con un testo sospeso tra ironia e malinconia. Non mancheranno pezzi inediti di Fausto Mesolella, il cui primo cd da solista è uscito a marzo 2012.
Difficile etichettare questo progetto. L’improvvisazione continua, frutto dell’interazione tra i due artisti, rende infatti questo spettacolo unico e in continua evoluzione. Non resta che sedersi e lasciar andare la mente, al resto penseranno le note di Mesolella e le parole di Benni.

PER IL CONTENITORE “YOUNG PLUGGED”

14 febbraio 2014, ore 21.15
JIMI HENDRIX EXPERIENCE
Quintorigo

Concerto/spettacolo dedicato interamente al grande chitarrista americano nato esattamente 70 anni fa. Ritenuto uno dei più grandi autori e musicisti contemporanei, Jimi Hendrix, è precursore di molte strutture e del sound di quelle che sarebbero state le future evoluzioni del rock. Hendrix ha segnato indelebilmente almeno tre generazioni. Figli dello stesso atteggiamento artistico, mostrando rara versatilità e capacità strumentale, permettendosi di shakerare suoni e generi musicali come classico, rock, jazz, punk, reggae, funky, blues, i Quintorigo non potevano esimersi dal compiere un sentito ed originale tributo al genio dell’artista statunitense.
7 marzo 2014, ore 21.15

CONTRO LE ONDE IN TOUR
Erica Mou

La nuova giovane stella della musica d’autore italiana, già vincitrice del Premio della Critica a Sanremo 2013. Erica Mou è una delle più interessanti cantautrici italiane, scrive e compone la propria musica in cui alterna grazia innocente a sensuale ironia. Voce singolare e affascinate, ha vinto negli anni diversi festival e premi legati alla canzone italiana d’autore.
L’album “Contro le Onde” è il terzo lavoro della cantautrice pugliese, è uscito a maggio 2013 ed ha in brevissimo tempo riscossi grande successo di pubblico.
28 marzo 2014, ore 21.15

MUSICA NUDA
con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti hanno messo in piedi un progetto musicale che nel giro di pochissimo tempo ha conquistato l’Italia e l’estero: tournée, prestigiosi riconoscimenti, consensi da parte di pubblico e media. Traguardi inaspettati e importantissimi.
Il progetto si chiama Musica Nuda ed è un mix di cover e pezzi inediti con sonorità jazz e soul. Alla base c’è un’idea originale, colta e popolare, semplice e complessa che ha conquistato tutti.
18 marzo 2014, ore 21.15
SERATA CON ENZO
Paolo Jannacci

“Tantissimi amici hanno chiesto di potermi ascoltare in concerto facendo vivere ancora le canzoni del papà, certi che io fossi la persona più indicata per farlo. Ho deciso di offrire al pubblico uno spettacolo di canto e musica, che comprende il mio repertorio di brani jazz originali e le canzoni di Enzo più care al pubblico e alla mia famiglia. Uno spettacolo senza tanti fronzoli; solo il reale della musica, che spero arrivi dritta al cuore di chi l’ascolta”.

In concerto con Enzo sarà uno spettacolo pieno di energia poetica e musicale in cui Paolo Jannacci, oltre a dare tutta la sua energia suonando il pianoforte, ricorderà suo padre a chi lo farà conoscere a chi non ha mai sentito parlare di lui.
In scena con Paolo ci saranno alcuni musicisti che hanno suonato anche con Enzo.

 

 

 

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