L’ex sindaco chiede di chiarire gli estremi del progetto
Recupero degli ex opifici
BASTIA — Si riapre il dibattito sulle strutture scolastiche superiori a Bastia. A rilanciare il confronto è stata la Margherita: nel corso di un’assemblea di partito con il presidente della Provincia Giulio Cozzari promossa dal capogruppo Caleri, il discorso è venuto in evidenza anche per la necessità di trovare soluzioni ai piani di recupero di ex opifici (l’ex tabacchificio Giontella o l’area Franchi il cui stabilimento sarà presto trasferito ad Ospedalicchio). Sulla querelle interviene ora il capogruppo Ds in Provincia Lazzaro Bogliari, ex sindaco per dieci anni a Bastia, che ritiene ormai giunto il momento di fare scelte vere e non solo pronunciamenti. Bogliari sottolinea che un nuovo istituto a Bastia risponderebbe a esigenze vere: dalla popolazione scolastica di tutto rilievo, al rafforzamento degli indirizzi formativi, alla ricerca del migliore utilizzo degli edifici adibiti a scuole superiori. «La sezione dell’istituto per ragioneri non è stata uno scippo — rileva Bogliari — ma la necessità di una risposta ai problemi del dopo terremoto del ’97. Occorre, però, chiarire definitivamente il progetto generale». Si vuole forse lasciare Assisi come unico centro scolastico del territorio? Se questa è la premessa a qualsiasi ragionamento in materia, secondo Bogliari, è arrivato il momento di un «confronto con i vari livelli istituzionali per definire un progetto che veda la presenza di istituti superiori autonomi e non succursali a Bastia, per dare una risposta alle esigenze dei nostri studenti, troppo spesso costretti a girare l’Umbria per individuare indirizzi formativi adeguati e qualificati. Tutto ciò — rileva il capogruppo Ds — tornerebbe utile al territorio nel suo complesso e rafforzerebbe ulteriormente l’offerta formativa».
«Le discussioni in atto – conclude Bogliari – sulle destinazioni urbanistiche delle funzioni scolastiche (si auspica abbiano l’obiettivo di individuare soluzioni ottimali) devono costituire momento di rilancio di un progetto su cui Bastia, in stretta collaborazione con Assisi, deve impegnare tutte le sue forze. I proclami ti fanno stare a posto con la coscienza e colpiscono l’opinione pubblica, ma – sottolinea l’ex sindaco – rischiano di essere vaghi, se non si definisce un percorso che verifichi le condizioni di fattibilità di un progetto realmente condiviso».
M.S.
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