L’ospedale da campo – L’assessore Coletto aveva ipotizzato di usare il Centro fieristico di Bastia Umbra
BASTIA UMBRA La necessità di spazi idonei a fare fronte all’emergenza Covid-19 è stata richiamata in una recente intervista da Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità dell’Umbria. Ha indicato infatti la possibilità di utilizzare le strutture di Umbriafiere, il Centro fieristico regionale che ha sede a Bastia Umbra. Ora, chiusa ad ogni attività da fine febbraio, la struttura potrebbe diventare un ospedale da campo. Ben 14mila metri quadrati coperti e distribuiti in 3 padiglioni (due da 4.000 e uno da circa 6.000 mq) più il Centro congressi (mille metri divisi in 4 sale di diverse dimensioni). «Finora non ho avuto alcuna comunicazione in merito alla possibile utilizzazione del centro fieristico – spiega Lazzaro Bogliari –. Alcuni giorni fa ho segnalato alla Giunta regionale, proprio in presenza dell’emergenza da Coronavirus, la disponibilità degli ampi spazi che in passato sono stati utilizzati in periodi di grave emergenza». L’ultima occasione di utilizzazione emergenziale risale al 1997 quando Umbriafiere è diventato centro logistico dei soccorsi ai terremotati dei comuni più colpiti. Quel sisma danneggiò anche la Basilica di S. Francesco ad Assisi. Allora nei mesi da settembre a dicembre furono depositati nei padiglioni del centro fiere i materiali di soccorso provenienti di fuori regione per essere ridistribuiti ai Comuni terremotati. Sui piazzali del centro fieristico stazionavano le roulotte e i camper e qui fecero le prime esperienze i volontari della Protezione Civile umbra. «Le strutture del Centro, realizzate negli anni Ottanta – ricorda Bogliari – sono adattabili per qualsiasi necessità trattandosi di grandi spazi coperti». m.s.
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