Il sindaco di Bastia, Ansideri: «Nell’area ci sono elementi storico-architettonici che ne impediscono l’installazione»-Il dibattito ha messo in luce le incognite insite nella presenza sul territorio di questo tipo di struttura
BASTIA UMBRA – La partita non è ancora conclusa, ma sicuramente, ora, gli abitanti di Costano e di Tordandrea, hanno in mano le carte giuste per vincere la battaglia contro la costruzione dell’impianto per la produzione di biogas che dovrebbe sorgere nel territorio.
Nel corso del convegno sul biogas promosso dal Comitato per l’ambiente di Costano, il sindaco di Bastia, Stefano Ansideri, ha puntualizzato che, alla luce delle più recenti normative, ci sono gli estremi per lo stop alla centrale. A pochi metri dal luogo in cui dovrebbe sorgere il sito, sussistono, infatti, elementi di natura storico-architettonica che non ne permetterebbero l’insediamento. Un’ ottima notizia per Costano e per i suoi abitanti non più disposti a permettere che il proprio territorio venisse deturpato e inquinato ulteriormente. Prova di quanto la questione stia acuore ai cittadini è il fatto che il cinema Esperia di Bastia, ieri mattina alle 9.30, nonostante la giornata di festa, fosse pieno di persone interessate ad ascoltare il parere di esperti sui pro e i contro della presenza sul territorio di un impianto per la produzione di biogas. Quella dei cittadini non è stata solo presenza, ma viva partecipazione, tanto che, se non fosse stato per la «ferrea disciplina» imposta dal moderatore Lucio Raspa, il dibattito sarebbe andato avanti oltre i tempi stabiliti. Le relazioni di natura tecnica, volte a spiegare le ripercussioni sull’ambiente e sulla salute dell’installazione di una centrale, sono state svolte dalprofessorMichele Corti, docente dell’università di Milano, dal dottor Luigi Gasparini dell’associazione Medici per l’ambiente e dal dottor Luigi Pellegrino dell’università di Perugia.
Il dibattito ha messo in luce le incognite insite nella presenza sul territorio di questo tipo di struttura. Gli impianti per la produzione di biogas, risultano eco-sostenibili, in quanto permettono di produrre energia pulita grazie alla combustione di biomasse, solo se di piccole dimensioni. Se un determinato territorio ha necessità di smaltire gli scarti della produzione agricola e zootecnica in loco, questo impianto può essere una buona soluzione. Secondo quanto riportato dal Comitato pei l’ambiente, Costano in questo momento storico, non ha questo tipo di necessità, quindi il combustibile (in questo caso il mais) dovrebbe essere prodotto ad hoc, togliendo spazia all’agricoltura e all’allevamento di qualità. I problemi «sommersi» legati a questo tipo di strutture sono emersi dall’intervista a Gustavo Giuliani, ex custode del biodigestore di Costano, il quale ha ammesso la possibilità di procedure pericolose per l’ambiente in assenza di controlli serrati. Il Pd di Bastia ha chiesto un consiglio aperto e sulla fattibilità dell’impianto dovrà pronunciarsi la Conferenza dei servizi.
di FRANCESCA BENE

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