LA TRAGEDIA Il piccolo soffocato dal vomito
DUE RINVII a giudizio e un processo in Corte d’assise dove le maestre imputate rischiano fino a otto anni di carcere. La tragedia del piccolo Edoardo Maestrelli, il bimbo di tredici mesi morto soffocato dal vomito all’asilo «Le piccole Orme» di Bastia, arriva davanti ai giudici che dovranno stabilire, al termine dell’istruttoria se Edoardo fu ‘abbandonato’ e per questo smise di vivere «per asfissia acuta da inalazione di materiale estraneo, secondaria a vomito verificatosi durante il sonno».
Ieri mattina il gup, Marina De Robertis ha rinviato a giudizio Rosita Orologio titolare dell’asilo nido e la maestra Lara Panzolini, accogliendo la richiesta del pm.
I fatti avvennero il 13 marzo del 2008 all’interno della struttura per l’infanzia. La mamma accompagnò Edoardo, reduce da un’influenza nei giorni precedenti, alle 15.30. Alle 16.20 a Edoardo venne data la merenda e poi fu messo a dormire. Circa mezz’ora la drammatica scoperta. Secondo il racconto della maestra il piccolo era in posizione supina con il volto imbrattato di materiale biancastro, ancora vivo.
Scattò l’allarme ma nè l’arrivo del pediatra che aveva l’ambulatorio lì vicino, né quello del 118 riuscirono a far nulla. Secondo il medico legale che eseguì l’autopsia, il dottor Gualtiero Gualtieri, il bimbo morì per una «insufficienza respiratoria acuta secondaria ad aspirazione di materiale alimentare in corso di vomito avvenuto durante il sonno. Va sottolineato — è scritto nella consulenza — che nei lattanti e, in genere nei bambini al di sotto dei due anni possono concorrere nel facilitare la condizione asfittica le dimesioni ridotte delle viee aeree sia con meccanismo sinergico spasmi bronchiali riflessi facilitati dalla ipersecrezione mucosa, condizione quest’ultima di frequente riscontro in bambini affetti da virosi come nel caso in discussione».
Le imputate sono difese dagli avvocati Nerio Zuccaccia e Fausto Terranova che avevano sollecitato il proscioglimento delle maestre ritenendo che l’evento era imprevedibile e non ci alcun abbandono.
La prima udienza è stata fissata per il 5 novembre.
Ieri mattina il gup, Marina De Robertis ha rinviato a giudizio Rosita Orologio titolare dell’asilo nido e la maestra Lara Panzolini, accogliendo la richiesta del pm.
I fatti avvennero il 13 marzo del 2008 all’interno della struttura per l’infanzia. La mamma accompagnò Edoardo, reduce da un’influenza nei giorni precedenti, alle 15.30. Alle 16.20 a Edoardo venne data la merenda e poi fu messo a dormire. Circa mezz’ora la drammatica scoperta. Secondo il racconto della maestra il piccolo era in posizione supina con il volto imbrattato di materiale biancastro, ancora vivo.
Scattò l’allarme ma nè l’arrivo del pediatra che aveva l’ambulatorio lì vicino, né quello del 118 riuscirono a far nulla. Secondo il medico legale che eseguì l’autopsia, il dottor Gualtiero Gualtieri, il bimbo morì per una «insufficienza respiratoria acuta secondaria ad aspirazione di materiale alimentare in corso di vomito avvenuto durante il sonno. Va sottolineato — è scritto nella consulenza — che nei lattanti e, in genere nei bambini al di sotto dei due anni possono concorrere nel facilitare la condizione asfittica le dimesioni ridotte delle viee aeree sia con meccanismo sinergico spasmi bronchiali riflessi facilitati dalla ipersecrezione mucosa, condizione quest’ultima di frequente riscontro in bambini affetti da virosi come nel caso in discussione».
Le imputate sono difese dagli avvocati Nerio Zuccaccia e Fausto Terranova che avevano sollecitato il proscioglimento delle maestre ritenendo che l’evento era imprevedibile e non ci alcun abbandono.
La prima udienza è stata fissata per il 5 novembre.
di ERIKA PONTINI
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