Proseguono gli accertamenti per chiarire le cause del decesso del piccolo
Oggi l’autopsia. Gli esami sul corpicino escludono violenze


FRANCESCA BENE


BASTIA UMBRA – Dopo la tragedia il silenzio. Bastia Umbra e la piccola frazione di Cipresso sono sotto shock. Anche se la famiglia del piccolo Edoardo, morto improvvisamente all’asilo a soli 13 mesi, non è molto conosciutà in città, la sua morte ha scosso profondamente la comunità.
Lui originario di Padova, lei della Romania, i genitori del piccolo si erano trasferiti a Bastia per iniziare una nuova vita. Nonostante le difficoltà incontrate in passato a Manuela ed Adriano bastava guardare gli occhi pieni di voglia di vivere del piccolo per pensare che tutto è possibile, anche i miracoli. L’incantesimo della giovane coppia si è rotto all’improvviso giovedì sera, poco prima delle 18, quando i carabinieri hanno bussato alla porta per portare la più terribile delle notizie. Attorno a loro ieri si è radunato, sin da subito, un piccolo gruppo di amici.
Una qualche spiegazione al dramma che li ha colpiti potrebbe arrivare oggi al termine dell’autopsia disposta dal magistrato Daniela Isaia. La ricognizione esterna del corpicino ha escluso segni di violenza o comunque una morte traumatica causata da un incidente. Poco probabile anche l’ipotesi che la vittima possa aver ingerito un corpo estraneo, magari un giocattolo, visto che, secondo quanto raccontato dalle maestre è morto nel sonno.
Stando alle conoscenze attuali, la tesi più probabile è quella che ad uccidere il piccolo sia stato un rigurgito.
Le maestre dell’asilo nido “Le piccole orme”, struttura che da qualche settimana si prendeva cura del piccolo lo hanno trovato sporco di vomito. Secondo quanto raccontato dalle assistenti d’infanzia, era qualche giorno che Edoardo aveva problemi di salute: tossiva e vomitava. Al termine dell’autopsia il magistrato deciderà se chiudere il caso oppure disporre un supplemento d’indagine. E’ infatti necessario accertare se la morte del piccolo possa essere stata causata, anche
indirettamente, da agenti esterni, oppure se maggiori controlli avrebbero potuto evitare la morte prematura del piccolo. Intanto nella giornata di ieri, i carabinieri di Assisi hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’asilo di Borgo Primo Maggio.


“Morti in culla”, un fenomeno che la scienza non riesce a spiegare


Pediatri e Regione in campo per combattere la Sids, ovvero la sindrome della morte improvvisa ed inspiegabile dei neonati in culla. Dall’inizio dell’anno i pediatri dell’Umbria, in accordo con la Regione, hanno avviato una campagna di informazione per spiegare ai genitori come gestire il proprio bambino, al fine di scongiurare questo e altri rischi ricorrenti fino ai 4 anni di età. Si tratta di una serie di accorgimenti volti a contrastare gli incidenti domestici e stradali.
La sindrome della morte improvvisa del lattante è un fenomeno che non trova ancora alcuna spiegazione presso la comunità scientifica. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita ed è a tutt’oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani.


“Si rafforza l’impegno per l’infanzia i bambini sono il tesoro più grande”


BASTIA UMBRA – “Colpiti dalla dolorosa vicenda avvenuta nel nido di Bastia, esprimiamo ai genitori del piccolo il più sentito cordoglio e a tutti coloro che soffrono per la sua perdita la più affettuosa vicinanza”: è quanto afferma l’assessorato regionale all’Istruzione e formazione professionale, in merito alla morte del piccolo Edoardo. “In modo particolare siamo vicini a chi si è assunto l’impegno e la responsabilità di dedicare professionalità e sensibilità educativa, alla cura dei più piccoli, e che non può che condividere dolorosamente il lutto di Bastia. La Regione Umbria assieme ai Comuni, ha fornito in questi ultimi 2 anni non solo regole rigorose, ma anche un attento supporto e accompagnamento alle strutture educative per la prima infanzia. Una qualsiasi valutazione di ciò che è accaduto è affidata a chi è competente a farlo e non permette per ora considerazioni che vadano oltre al dolore e al cordoglio. Ma si rafforza l’impegno – conclude l’Assessorato – a considerare i bambini come il tesoro e la speranza più grande di tutta la comunità regionale e la volontà di concentrare sempre più l’impegno di tutti noi sulla centralità dell’infanzia”.


Il sindaco di Bastia: “Vicini alla famiglia e alle maestre del nido”


BASTIA UMBRIA – Vicinanza alla famiglia del piccolo Edoardo, ma anche alle insegnanti dell’asilo colpite da una tragedia troppo grande. “Il drammatico evento non può – ha affermato il sindaco di Bastia Francesco Lombardi in una nota – né deve sminuire la dedizione, l’amore e la passione con cui le educatrici si impegnano nel loro lavoro. Il dramma che si consumato ieri sera, a Borgo Primo Maggio, ha colpito tutta la comunità. L’Amministrazione Comunale di Bastia Umbra è vicina alla mamma e al papà del bambino consapevoli del loro dolore. A Bastia operano due asili nidi pubblici e cinque privati che insieme formano una rete di sostegno importante alle famiglie del territorio. L’amministrazione comunale ha potuto constatare a più riprese la qualità, la competenza e la sensibilità delle strutture private operanti nel territorio comunale e il lavoro svolto in questo periodo è stato indirizzato a qualificare sempre di più i servizi alla prima infanzia anche alla luce del rispetto delle recenti normative regionali in materia. Sostegno e solidarietà viene espresso anche nei confronti delle educatrici del nido “Piccole Orme” trovatesi a gestire una così tragica situazione, coinvolte sia emotivamente che giuridicamente”.

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