L’attaccante è nato proprio in città: «Il mio sangue è biancorosso: vedevo l’Interregionale da bambino, averla raggiunta è bellissimo»
Convinzione-«Sin dal primo giorno abbiamo sempre pensato di potercela giocare Bravi a non patire l’infortunio di Borrelli»
BASTIA – Ci sono voluti p18 anni per vedere nuovamente il Bastia in serie D. La vittoria sulla Nestor permette ai biancorossi di festeggiare il salto di categoria davanti ai propri tifosi. Una gioia indescrivibile per la squadra di Rosario Scarfone, che con un turno di anticipo raggiunge il traguardo. E gioia speciale per Michele Battistelli. Lui, bastiolo doc, questa vittoria la sente sicuramente più dei suoi compagni. «Avevo circa sei anni quando mio nonno mi accompagnava allo stadio a vedere il Bastia, allora in Interregionale. Per me raggiungere questo obiettivo da calciatore biancorosso è qualcosa di speciale. Ancora non ho realizzato appieno, ma credo di aver scritto assieme ai miei compagni una delle pagine più bella della storia del Bastia calcio. E bello che sia arrivato questo risultato alla fine di un campionato bello, dove credo la nostra vittoria sia più che meritata. Ho vissuto tutta l’epopea del presidente Bartolucci in questi cinque anni, per un motivo o per l’altro, alla fine della stagione avevamo sempre qualcosa di cui essere fieri. Una salvezza miracolosa raggiunta all’ultimo tuffo. I play off. Ora questo successo. Sono veramente contento». In campo, dopo il triplice fischio, la festa è esplosa subito». Come è proseguita la serata? «Abbiamo fatto festa al campo. E poi ci siamo spostati nella piazza del paese seguiti dalle persone che ci sono state vicino per tutta la stagione. La sera invece siamo andati a cena sono noi della squadra e i quadri tecnici. Una sorta di rito privato che volevamo a tutti i costi spendere tra di noi. Ma ci sarà spazio per i festeggiamenti ufficiali. Dopo l’ultimo impegno con il Città di Castello verrà organizzata una festa vera, con tutti i tifosi e sostenitori vari». Quando avete capito che era l’anno vostro? «In cuor nostro, fin dal primo giorno di ritiro, tra noi giocatori avevamo la convinzione che ce la potevamo giocare fino all’ultimo. Come molti ricorderanno, il Casacastalda era la favoritissima per la vittoria finale. La loro falsa partenza in parte ci ha favorito. in classifica e nel morale. Con l’andare delle giornate ci abbiamo sempre creduto di più. In fin dei conti è dalla quinta giornata di campionato che siamo in testa. La continuità che abbiamo avuto penso meriti il successo che abbiamo centrato». Momenti difficili, come quello dell’infortunio di Borrelli, come li avete superati? «Quello è stato un episodio che avrebbe potuto riscrivere la stagione. Avevamo preso il passo buono. E poi il crac ad un giocatore fino a quel momento fondamentale. Siamo stati bravi noi ragazzi a non demoralizzarci. E poi un’altra cosa mi ha fatto capire che poteva essere l’anno buono. Ogni qualvolta, specie nelle ultime settimane, perdevamo qualcosa, la nostra avversaria diretta non ne approfittava. Sono cose che moralmente fanno la differenza».
di SIMONE MAZZUOLI
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