Ticket sanitari della Regione Incertezza sulla fascia di reddito «DI DOMANI non v’è certezza», anche per la gestione della salute. Non è affatto scontato che allo scrupolo del contribuente corrisponda altrettanto zelo dei rappresentanti delle istituzioni. E’ tanto più evidente in una storia, nata tra non pochi dubbi, come quella dei ticket sanitari introdotti dalla Regione a settembre in fretta e furia per mettersi in regola con le misure adottate dal governo nazionale. La vicenda è nata a Bastia per iniziativa di un cittadino che si è rivolto al suo consulente fiscale per avere certezza che la fascia del ticket in base al reddito fosse quella giusta. La sua situazione dichiarata con il 730 (stipendio e affitto) rientra nella prima fascia esente, ma se si considera un’altra fonte di reddito, dichiarata separatamente, andrebbe in fascia 3. Il commercialista consultato il modulario regionale ha constatato che i redditi esenti o quelli con dichiarazione separata non vengono menzionati, e ha deciso di rivolgersi alla Regione. Dal settore sanità la funzionaria, ritenuta il massimo esperto in materia, gli ha risposto di attenersi al modulario. Quindi, di non applicare il ticket e, se in futuro dovesse aprirsi un contenzioso, l’utente potrà regolarizzare la propria posizione pagando gli arretrati.
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