LA VICENDA
BASTIA UMBRA Situazione di grande difficoltà per la Ms service e la Ms Pro di Bastia Umbra. Le due aziende spiega la Fiom Cgil di Perugia sono legate tra loro da tempo (una è proprietaria di maggioranza dell’altra) e vivono una situazione debitoria che sembrerebbe averle gettate in una complicata crisi di liquidità, sfociata nel mancato pagamento delle retribuzioni di dicembre e delle tredicesime. E se per i 30 dipendenti della Ms Service si è riusciti a far pagare in surroga gli stipendi tramite vecchie fatture dei clienti, per i 5 lavoratori della Ms Pro tale possibilità non c’è stata. Ad oggi continua il sindacato prosegue l’interlocuzione con la proprietà, per capire come recuperare le mensilità non pagate e per quanto riguarda il futuro dell’azienda. La proprietà starebbe cercando soluzioni utili al proseguo delle attività, interloquendo con i propri clienti.Nei prossimi giorni attendiamo sviluppi di qualunque tipo, laddove l’esito fosse negativo, metteremo ovviamente in campo tutte le azioni possibili per tutelare tutti i lavoratori coinvolti».
La Ms service è stata fondata nel 2012 ed opera nel settore della meccanica. Anche il consigliere regionale della Lega Stefano Pastorelli annuncia iniziative indirizzate a fare chiarezza sulla vicenda. «I circa 40 lavoratori della Ms service srl di Bastia Umbra non ricevono lo stipendio e da parte della proprietà non c’è stata alcuna comunicazione circa la chiusura dell’attività, se non uno sterile messaggio, ai lavoratori. Tutto questo mentre non ci sono ancora certezze per una eventuale ripresa e non viene nemmeno garantita la trasparenza sull’eventuale avvio delle procedure di fallimento o licenziamento. Porterò la questione all’attenzione dell’assessorato regionale allo Sviluppo economico chiedendo di attivarsi subito presso la proprietà. È necessario intervenire con celerità per avere un quadro certo delle prospettive future dell’azienda, al fine di tutelare i lavoratori e le 40 famiglie umbre in un momento complesso come quello attuale caratterizzato dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime».
Massimiliano Camilletti

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