Sfilata la fascia tricolore al primo cittadino uscente di centrodestra Paola Lungarotti «Lavoreremo nei quartieri uniti insieme ai cittadini con i quali occorre creare un rapporto diretto»
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«Tutti si devono sentire partecipi del successo. Avversari? Stimo alcune persone che si sono impegnate nelle liste»
di Maurizio Baglioni
BASTIA UMBRA «Erigo, Erigo, Erigo, Erigo». E’ l’urlo liberatorio dei sostenitori di Erigo Pecci quando, alle 16.20 di ieri, nella sede elettorale del candidato civico progressista, in via dell’Isola Romana, è apparso chiaro il successo della coalizione che, dopo 15 anni, ha mandato a casa il centrodestra e il primo cittadino in carica Paola Lungarotti, che puntava al secondo mandato. Al voto sono andati in 9.596 su 17.068 aventi diritto: Pecci ha avuto 4.837 preferenze pari al 51,19 % (al primo turno erano stati voti 4618), Paola Lungarotti 4612 pari al 48,81 % (4172 al primo turno). «Noi, tutti insieme abbiamo iniziato un percorso lunghissimo. Tutti questi che cantano, ballano esultano lo fanno perché sono stati tutti partecipi di un processo, lungo, condiviso. Tutti insieme abbiamo fatto questo percorso: ci hanno visti arrivare, non sono riusciti a fermarci». Sono le parole a caldo di Pecci che, serio in volto dall’inizio dello spoglio, ha seguito lo scrutinio seduto a un tavolo, annotando su un foglio diviso in caselle, i risultati che mano a mano giungevano. Solo quando ha avuto la certezza del successo è arrivato il sorriso, l’abbraccio con la moglie Orietta e poi, via via, con i sostenitori. «A Roma, Parigi, Berlino vincono le destre, a Bastia Umbra vince l’amore per la città e vincono le persone che lavorano per la città – ha aggiunto il neosindaco -: tutti i cittadini si devono sentire partecipi della vittoria, dobbiamo ricostruire insieme l’amore per la città, la passione per il bello e per il bene comune». Ha vinto contro due avversarie, considerato l’accordo Lungarotti-Degli Esposti. «Non abbiamo vinto ‘contro, ma per fare qualcosa ‘insieme’ – continua -. Daremo un futuro nuovo a Bastia, ci impegneremo con tutta la forza che abbiamo». Cosa ha pensato quando è stato ufficializzato l’accordo? Preoccupato? «No, ho solo pensato che noi camminavamo su un altro binario». E’ preoccupato del lavoro che l’attende, di quello che troverà? «No, ma c’è molto da fare anche sotto il profilo strutturale. Vedremo quello che succede, non credo ci sia da preoccuparsi, ma solo di quanto lavoro va fatto». Cominciando da cosa? «C’è da fare subito un’importante azione di manutenzione, di azione verso i cittadini, con delle assemblee. Non divisi, ma lavorando nei quartieri con i cittadini con i quali occorre creare un rapporto diretto. Gli avversari? Li chiamerei competitor: ho la massima stima di alcune persone che si sono impegnate nelle liste. In questa città e in questo Paese c’è bisogno di una nuova classe dirigente e si può trovare in tutte le formazioni politiche. Sono di Bastia, sarò il sindaco di tutti e parlerò con tutti: il mio è un approccio con le persone, per la città, non di partito». Festeggiamenti che si sono poi spostati davanti al Comune, con canti e bandiere.
La sconfitta si toglie qualche sassolino dalle scarpe: «Ho dato tutto, con onestà e coraggio»
«Centrodestra tradito da 3 soggetti»
BASTIA UMBRA – «Il candidato antagonista ha avuto la fortuna di trovare un centrodestra oltre che spaccato, scorrettamente tradito da tre soggetti. Lasciamo un’eredità significativa fatta di finanziamenti e di opere che saranno loro a inaugurarle, ma siamo state noi ad averle costruite. Non saranno, almeno per ora, artefici di qualcosa». E’ una Paola Lungarotti che, sconfitta, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Non fa nomi – li fanno le persone che le stanno intorno e che le gridano «brava» -, ma tanto basta per riportare alle vicende che hanno caratterizzato la sua sindacatura e l’uscita dalla maggioranza, a gennaio, dell’allora vicesindaco Francesco Fratellini e degli esponenti di Forza Italia e di Bastia popolare. «A Bastia ho dato tutto, con onestà, con coerenza e con coraggio – ha aggiunto la Lungarotti -. Poi sarà la storia a giudicare il lavoro degli altri. Io non entro nel merito del mio lavoro». Vi aspettano 5 anni di opposizione…. «Il centrodestra è già ricomposto, il centrodestra è rimasto ferito come siamo rimasti feriti noi dalla fuoriuscita ma non solo, anche dalla battaglia cruenta che è stata perpetrata nei nostri riguardi – ha continuato -. A Catia Degli Esposti riconosco l’atto di coraggio, di responsabilità: poteva benissimo oggi festeggiare la mia ‘non vittoria’. In realtà oggi con noi non festeggia la non vittoria e questo è già una grande differenza».
I consiglieri comunali
Ecco tutti i nomi Gli scenari
La giunta
Con la vittoria di Erigo Pecci e della coalizione civico progressista 4 consiglieri comunali andranno al Pd, 3 alla lista Uniti per Bastia e uno ciascuno per Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Progetto Bastia. Si tratterà ora di vedere quanti degli eletti in consiglio entreranno in giunta e chi prenderà il loro posto. Al momento i 4 consiglieri che vanno al Pd sono Ramona Furiani, Alessandro Barbanera, Luisa Fatigoni, Luca Ciuchicchi, i tre di Uniti per Bastia sono Stefano Lombardi, Claudio Boccali, Elisa Zocchetti mentre quello di Alleanza Verdi Sinistra sarà Pablo Tombolesi, per il M5Stelle Marcello Rosignoli e per Progetto Bastia Paolo Ansideri. Per la minoranza, 4 consiglieri per la coalizione arrivata al ballottaggio (Paola Lungarotti, Giulio Provvidenza, Stefano Santoni e Francesca Sforna) e 2 per la coalizione capeggiata da Catia Degli Esposti e cioè la stessa candidata sindaco e Fabrizio Raspa.
Grande festa nella sede elettorale di Pecci
Il candidato del centrosinistra (sostenuto dal campo largo composto da PD, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Bastia, Movimento 5 Stelle, PSI, Progetto Bastia) vince il ballottaggio.Grande festa nella sede elettorale di Pecci, dopo che i dati hanno sancito la sua vittoria. Sono stati 225 i voti di scarto tra i due.
Paola Lungarotti perde per 225 voti
Paola Lungarotti (sostenuta dalla lista civica Paola Lungarotti sindaco e dal centrodestra ufficiale, con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) non viene rieletta.
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