Si avvia a conclusione la fase istruttoria del nuovo Piano regolatore generale


In primo piano il recupero degli stabilimenti dimessi



BASTIA UMBRA – Dodici anni fa veniva demolito l’ex conservificio Lolli; oggi si avvia alla conclusione la prima fase di revisione del Prg, il Piano regolatore generale. A questa seguiranno le fasi strutturali e operative, anche se la bozza dello strumento urbanistico è stata già presentata e presto arriverà in giunta. Il professor Nigro, coordinatore del gruppo dell’ufficio di competenza, ha predisposto tutta la fase istruttoria e ha prodotto un articolato schema di lavoro. Sindaco e assessore all’urbanistica stanno facendo il punto della situazione.
Sono passati gli anni da quando il edificio dell’industria conserviera della città di Bastia è stato distrutto nel giugno del 1995, tra la sorpresa e l’incredulità di molti cittadini. La facciata dei locali, elemento dell’architettura storica di Bastia, è stata la prima ad essere buttata giù dalle ruspe; un gesto significativo, che è servito a semplificare ripensamenti e polemiche. Molto probabilmente le cose oggi sarebbero andate in modo diverso. La coscienza dei cittadini è cresciuta, come anche l’orgoglio di possedere un’indole produttiva che ha cambiato la vita e ha portato benessere. I partiti politici hanno discusso a lungo circa le linee di indirizzo del documento programmatico del nuovo piano regolatore e il primo cittadino ha più volte confermato la sua decisa volontà di fare proprie le sollecitazioni della cittadinanza. Oggi si rispetta un passato che è alla base di ogni sviluppo. Ancora numerosi sono gli edifici in ballo si potrebbero conservare e reintegrare col nuovo piano regolatore; si pensi alle officine Franchi o al centro Giontella. Anche i consiglieri, sebbene più attivamente quelli della minoranza, si muovono per conservare la memoria di Bastia, lanciando segnali decisi all’amministrazione. Un test è stato fatto in seguito alla perdita della storica piscina Eden Rock; la cittadinanza si è ribellata. Non sarebbe del tutto incompatibile conciliare lo sviluppo edilizio con il recupero delle strutture industriali dimesse. Di sicuro l’operazione richiederebbe maggiore sforzo da parte dell’ amministrazione, impiego di tecnici qualificati, ma soprattutto specializzati nel recupero dell’architettura industriale. Vedere vecchi magazzini trasformati in super moderni centri commerciali o centri mussali minimalisti non sarebbe male; soprattutto in una cittadina come Bastia, che del giovane e del sociale ha fatto il suo trend.
Alberta Gattucci

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