Oltre 50 residenti hanno partecipato all’assemblea promossa dal consigliere Ciotti (Prc)


Sollevati dubbi sula realizzazione di 38 nuovi appartamenti


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Il timore è che nella costruzione delle tre palazzine in via Irlanda si stia agendo in violazione delle regole. Per questo il consigliere comunale di Rifondazione comunista Luigino Ciotti ha depositato presso l’ufficio Edilizia del Comune una richiesta di verifica di difformità rispetto al permesso di costruire rilasciato all’impresa Baldelli, proprietaria dell’area. La richiesta, presenta già da una quindicina di giorni, attende ancora una risposta. Nell’attesa venerdì sera oltre 50 cittadini hanno preso parte ad un’assemblea pubblica promossa dallo stesso Ciotti, presso il centro sociale Mezzomiglio, per decidere insieme il da farsi. Una vera assemblea partecipata, aperta al contributo di tutti in antitesi a quelli che sono stati definiti “passaggi furbeschi” da parte dei pochi che spesso guidano le scelte urbanistiche che ricadono sull’intera collettività. “Prima il verde e poi i palazzi ci era stato assicurato – ha lamentato più d’un residente – invece sembra che la priorità sia quella di realizzare i 38 appartamenti previsti (della stessa fattura di quelli che si stanno costruendo lungo via Gramsci) per venderli, e solo in seguito, prevedere, magari, le opere di urbanizzazione. La convenzione stabilirebbe invece – è stato ribadito più volte nel corso della serata – la priorità degli interventi all’interno del piano edilizio per il recupero dell’area ex Giontella, dando la precedenza ai lavori nella struttura produttiva da recuperare e non, come invece sta accadendo, ai nuovi volumi”. La storia urbanistica dell’area è stata ripercorsa attraverso gli interventi dei tecnici Possati e Latini e dei consiglieri comunali Ciotti e Aristei, delle minoranze, e Paffarini e De Martino (che si è impegnato a convocare a breve un’assemblea per fare luce sulla vicenda) della maggioranza. Il vecchio piano Astengo nell’area dell’ex Giontella non prevedeva altre cubature oltre a quelle del tabacchificio. Nel 1983 una variante ha trasformato l’area industriale in “R1” (di ristrutturazione). Nel 1996 l’allora assessore all’Urbanistica Rosella Aristei ha presentato una variante al Prg: l’area dove stanno sorgendo le tre palazzine viene destinata a verde pubblico attrezzato. Nel 2001 il consiglio comunale ha accolto l’osservazione della Regione che elimina la “rigida previsione zonizzativa” dell’intera area ex Giontella e quindi anche del terreno dove si stanno costruendo i tre edifici a destinazione residenziale. Viene anche cancellato il divieto di costruire centri commerciali. Da allora, in seguito al cosiddetto “sbianchettamento” dell’area, chi è proprietario può presentare un piano e costruire in seguito all’approvazione dello stesso. Nel caso di via Irlanda si pone però un’altra questione sollevata dai residenti: l’impresa costruttrice ha chiesto attraverso due denunce di inizio attività (DIA) lo spostamento dei tre palazzi in direzione della piscina. L’ultima (spostamento di 6 metri) attende ancora l’ok del Comune. “E’ questo – ci si è chiesti l’altra sera – lo strumento urbanistico giusto per fare quest’operazione o sarebbe invece opportuna una variante? E se così fosse, come mai i lavori sono partiti comunque senza la certezza dell’approvazione della variante?”. Insomma i cittadini chiedono il rispetto della legge e qualora dovessero accertarne la violazione si opporranno in ogni modo al prosieguo dei lavori.

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