Incontro tra i sindaci dei due comuni. E il Pd rincara su Ansideri: ‘Teme il confronto coi cittadini”

BASTIA UMBRA – Gli arresti domiciliari dell’assessore all’ambiente di Bastia Umbra, Antonio Bagnetti, non sono il reale motivc dello sgomento delle forze d’opposizione della massima assise cittadina. Quello che risulta inaccettabile al gruppo comunale del Partito democratico è “…la totale inadeguatezza del sindaco Stefano Ansideri nell’esprimere la sua posizione sulla vicenda. Egli, infatti, in qualità di privato cittadino ha tutto il diritto di esprimere solidarietà nei confronti dell’assessore Bagnetti e di confidare nell’operato della magistratura; tuttavia, in qualità di primo cittadino deve assumere una chiara posizione, che divenga nota a tutta la cittadinanza. Le forze di centrosinistra non hanno mai sparato sulla croce rossa, come ha erroneamente riportato il sindaco Ansideri; anzi. Nei confronti della persona di Antonio Bagnetti è stata subito espressa solidarietà, nonché manifestata la speranza che le indagini portino alla prossima scarcerazione dell’assessore. Piuttosto, gli argomenti su cui si è, da subito, concentrata la nostra attenzione risiedono nell’assegnazione delle deleghe assessorili, compiuta dal primo cittadino in palese contrasto con i più elementari principi di trasparenza e coerenza. Non è concepibile che venga nominata assessore all’ambiente una persona da tempo indagata proprio per disastro ambientale!”. E ancora, il fatto che il sindaco Ansideri ritenga “superfluo organizzare un consiglio comunale aperto per parlare dell’Operazione de cerdos, nel quale opposizione e maggioranza non farebbero altro che ribadire posizioni già assunte”, viene commentato così dal gruppo piddino bastiolo: “Il rifiuto di un dibattito pubblico lascia dedurre che il sindaco e la sua giunta temono il confronto con la città, rigettando ancora una volta i principi di chiarezza, trasparenza e cambiamento tanto declamati in campagna elettorale”. Nel frattempo, il sindaco Ansideri fa sapere di aver avuto un incontro con il suo collega di Bettona, Lamberto Marcantonini. Frutto del confronto “l’iniziativa di proporre un tavolo interistituzionale, con la partecipazione delle associazioni degli allevatori e le organizzazioni sindacali per esaminare le problematiche ambientali generate dalla zootecnia e, se possibile, indicare le soluzioni operative alla gestione del settore”, proposta girata anche a Arpa e Noe. Sul coinvolgimento della Regione, il gruppo piddino aggiunge il suggerimento di “intervenire finanziariamente, sul modello dei contributi alle imprese dei tabacchi in crisi, qualora si scegliesse di andare verso la dismissione delle imprese zootecniche”.
Alberta Gattucci

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