Ha prodotto 300 euro al giorno di attivo ma il Comune ha detto stop
BASTIA UMBRIA – “Sono le assurdità della politica; “Bastia Cultura ha prodotto 300 euro giornalieri di attivo e il Comune per tutta risposta ha chiuso l’istituzione”; questo il commento che si sente ripetere in giro. Dubbi e perplessità si intercettano nei corridoi amministrativi, mettendo in discussione le scelte della giunta e difendendo la competenza degli uffici settoriali e dei relativi dirigenti. In effetti l’ufficio controllo di gestione del comune ha presentato al consiglio d’amministrazione un bilancio più che positivo per quanto riguarda l’ormai defunta istituitone “Bastia cultura, ma, ciò nonostante l’esperienza, solo dopo 107 giorni, si è conclusa. L’esercizio è durato infatti solo dal 15 settembre al 31 dicembre, più per rispetto del patto di stabilità piuttosto che per una convinta scelta amministrativa. Fatto sta che, a parità di servizi erogati, è stato prodotto un risparmio pari a 32 mila euro; almeno questo è quanto dichiarato dalle evidenze contabili. Razionalizzazione, controllo efficace dei flussi finanziari, ottimizzazione delle risorse; queste le caratteristiche che hanno permesso a “Bastia cultura” di ridurre le spese a parità di servizi erogati. Il risultato raggiunto è senza dubbio degno di nota e gratificante nei confronti delle risorse umane che hanno operato con grande responsabilità. Nulla è stato sufficientemente utile a quanto pare; l’istituzione è stata sacrificata per far tornare i conti della giunta, che ha dovuto tagliare pertenere in equilibrio pesi e contrappesi. Lascia perplessi la decisione politica, che almeno apparentemente contrasta con i risultati ottenuti; qualcuno maligna che l’amministrazione dovrebbe limitarsi a fare scelte politiche appunto, e lasciare all’autonomia dei tecnici ampio margine decisionale per ciò che riguarda le scelte interne ai singoli uffici.
Alberta Gattucci
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