La piccola è stata vittima di abusi per almeno quattro anni L’uomo era vicino di casa. La denuncia della mamma
L’orco incastrato da testimonianze e materiale contenuto in tablet e pc: è stato bloccato dai carabinieri a Roma

L’INDAGINE

BASTIA UMBRA Violentata da un parente vicino di casa. Un quarantasettenne originario dell’est Europa, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di una minore, è stato arrestato dai carabinieri di Assisi in esecuzione della misura emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Perugia. Secondo quanto riferito in una nota dalla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata alla fine dello scorso anno ai carabinieri della stazione di Bastia Umbra da parte della mamma della ragazzina.Al momento della denuncia, la donna ha riferito che la figlia le aveva confidato di aver subito ripetute molestie sessuali da parte dell’uomo, legato alla famiglia da vincoli parentali e vicino di casa, iniziate 4 o 5 anni prima. I militari hanno subito avviato gli accertamenti e, dopo aver ascoltato diverse persone appartenenti al nucleo familiare della minore, hanno chiesto di poter effettuare una perquisizione personale, dell’abitazione dell’uomo e di tutti gli strumenti telefonici e informatici in suo possesso. Nel suo telefono sono state recuperate, dopo che aveva tentato di cancellarle, le chat delle conversazioni tra lui e la ragazzina, dalle quali è emerso che il quarantasettenne avrebbe attuato le molestie incutendo il timore, nella minore, di gravi conseguenze per la salute e l’incolumità propria e dei suoi familiari. Secondo quanto accertato avrebbe pure mostrato alla giovane delle foto di persone morte al fine di spaventarla e costringerla a cedere alle sue pressioni. Ulteriori elementi investigativi sono emersi anche dall’analisi del telefono della piccola che «a più riprese chiedeva all’uomo di essere lasciata in pace».Questi elementi, insieme alle dichiarazioni di testimoni ritenute coerenti, attendibili e credibili della ragazzina e dei familiari, e all’analisi del contenuto dei telefoni cellulari e del tablet che l’indagato aveva cancellato al fine di renderli irrecuperabili, hanno consentito alla procura di chiedere la misura cautelare.Il giudice per le indagini preliminari ha quindi valutato la sussistenza del «pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato», sussistendo quello di inquinamento probatorio e quello di fuga. Timori che lo hanno spinto ad applicare la custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato bloccato a Roma. Sempre in base alla ricostruzione degli investigatori, avuta notizia delle indagini, si è allontanato dalla sua residenza e si è recato presumibilmente nel suo paese d’origine. Dopo alcuni giorni però ha fatto rientro a Roma e si è trasferito a casa di un fratello dove è stato rintracciato dai militari che lo hanno condotto all’interno del carcere Regina Coeli in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Insomma, una bruttissima storia che vede ancora una volta una giovane subire le molestie di un adulto.Massimiliano Camilletti

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