Dalla delocalizzazione dell’area Franchi ai nodi Pic e Mattatoio Affari & politica
LA FRETTA è sempre una cattiva consigliera, ma nel caso della pubblica amministrazione le risposte dovute alle singole istanze servono anche come orientamento per tutti i cittadini. Sono passati ormai più di due mesi dalla presentazione del Piano di riqualificazione dell’area Franchi, che dovrebbe comportare anche il trasferimento dell’omonima industria meccanica in un nuovo sito produttivo ad Ospedalicchio. Un mese fa è stato presentato un altro importante schema, sempre d’iniziativa privata, per la riqualificazione delle aree contigue Pic ed ex Mattatoio. Per quanto riguarda il progetto Franchi, oltre alle esigenze urbanistiche, c’è la necessità di un ulteriore pronunciamento dell’amministrazione comunale per dare il via libera alla cosiddetta ‘delocalizzazione’ dell’impresa per la quale nel 2005 è stata firmata una convenzione Comune-Franchi che impegna le parti per una programmazione negoziata. In questo caso, quindi, essendo in gioco il futuro economico ed occupazionale dell’azienda una risposta sulla cosiddetta fase urbanistica non solo sarebbe utile, ma anche necessaria. Tra l’altro il progetto presentato dall’impresa e preparato dall’urbanista Manuel Salgado, professionista di fama internazionale, prevede una serie di interventi infrastrutturali sulla nuova viabilità e sul superamento delle barriere, quali la linea ferroviaria, comprendente l’ipotesi di riutilizzo della stazione ferroviaria. Tutti temi di grande interesse pubblico, economico e sociale, che potrebbero migliorare la qualità di vita della città. L’individuazione immediata dei percorsi perché il Consiglio comunale esamini la vicenda e si pronunci è una necessità improcrastinabile.
m.s.
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