Giovani in vetrina A tu per tu con l’Under che sta stupendo i Mad Boys. “Con Beoni sto benone e Cantagalli è bravissimo”
Il portiere classe 1995 dei biancorossi ha un sogno: “Giocare per la squadra della mia città”
di Elisa Duili
BASTIA- La categoria non conta quando si tratta di indossare la maglia della città dove si nasce, si vive e si cresce; per quella maglia si è disposti a fare follie, le stesse che farebbe Danilo Pino, il giovanissimo portiere del Bastia. Danilo inizia a giocare a calcio a 12 anni proprio nella squadra della sua città, il Lecce,con cui ha fatto le giovanili, per lui poi un’esperienza con il Matera (è stato anche nel Nardò Calcio e a Crotone) prima di arrivare nella società del presidente Bartolucci.Una famiglia numerosa quella di Danilo, due sorelle, Tatiana e Pamela ed un fratello Stefano: “Lui è un 1996 -aggiunge Pino Senior – e gioca a calcio anche lui, aMatera. Fa il terzino”.Uno per reparto insomma.
Amante della musica rap il classe 1995 si reputa estroverso e simpatico nella vita di tutti i gioni: “In campo sono uno tenace – precisa – e con il Bastia lo sta dimostrando, nonostante la giovanissima età”. Una passione per il calcio tanto vera e forte, quanto inspiegabile la sua: “Una passione che ho da sempre -ammette infatti Danilo -, a tutti in famiglia è sempre piaciuto il calcio ed io non potevo essere da meno”.
Danilo non ha sempre fatto il portiere:“Quando ero più piccolo, anche con gli amici, facevo il difensore,poi a 11 anni mi sono messo in porta. Ho deciso io, da solo. Senza che nessuno mi dicesse nulla. Mi sentivo portato per questo ruolo, mi affascinava”.Una scelta motivata la sua: “E’ il ruolo più bello quello del portiere perché sei solo contro tutti e poi è un ruolo di grande responsabilità.Mi piace. Il mio portiere preferito è Marchetti. Mi piace molto lo stile con cui gioca”. Stile appunto, responsabilità, oneri ed onori allo stesso tempo e un po’ di sana pazzia che contraddistingue tutti i numeri uno e Pino non è da meno. Diversi i preparatori che lo hanno accompagnato nel suo percorso:“Antonio Carafa è senz’altro
quello che mi ha dato di più quando ero a Matera, mi ha insegnato tanto, mi ha fatto crescere, anche dal punto di vista umano. Gli devo tanto”.Adesso Danilo penso a questo finale di stagione con i bastioli:“Per me Bastia rappresenta un trampolino di lancio, è una piazza importante con dei tifosi speciali. E poi è un bell’ambiente, una società seria. Io sono arrivato a gennaio e ho subito trovato un gruppo fantastico,unito. Con mister Beoni mi trovo benissimo, il preparatore Cantagalli poi è bravissimo e molto preparato”.I presupposti per chiudere in bellezza dunque ci sono tutti,ma Pino non si sbilancia: “Speriamo di raggiungere la salvezza il prima possibile,personalmente spero di fare bene. Cerco sempre di dare il meglio dime.Per me questa è una grossa occasione”. Danilo tifa Lecce,spera nella promozione in serie B e precisa: “Spero di poter giocare in categorie superiori, anche se il mio sogno è quello di giocare con il Lecce, in futuro magari – conclude il giovanissimo Pino -, giocare con la squadra della propria città ha un sapore speciale, non ha prezzo”. Perché
la categoria non conta quando si tratta di indossare la maglia della città dove si nasce, si vive e si cresce e Danilo Pino lo sa.
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