di VITTORIO FELTRI
La satira è in crisi, ma si può continuare a ridere, non manca il “materiale” comico. Martedì sera a Porta a Porta si è esibito un caratterista promettente, una rivelazione, farà strada nel mondo del cabaret. È Antonio Bassolino, politico del Pd, a tempo perso presidente della Regione Campania. Con arte da trasformista di talento si è promosso da uomo della catastrofe immondizia a professore di nettezza urbana. Senza rossore, a parte le macchie di comunismo residuale, ha impartito agli ospiti in studio e al pubblico televisivo una limpida lezione su come ripulire Napoli e dintorni dai cumoli di pattume che la sommergono grazie a lui, tra l’al tro già commissario inetto per l’emergenza rifiuti. Dovevate sentirlo, Bassolino dinanzi alla telecamera: con voce ferma e l’enfasi tipica di chi domina il contenuto dei cassonetti debordanti, ci ha spiegato in poche battute come bisogna fare in breve quello che egli stesso non ha saputo fare in quindici anni. Spettacolare. Si fa così e così, ha consigliato anzi ordinato al governo di Berlusconi in procinto di diventare premier spazzino, dopo essere stato premier operaio, premier imprenditore, premier generico e multiuso. Don Antonio non ha avuto un attimo di esitazione nel fornire l’elenco dei provvedimenti da assumere allo scopo di liberare la città e dintorni dalla sozzeria. Noi polentoni un po’ beoti eravamo convinti che la principale colpa della schifezza fosse della camorra; questo almeno ci avevano raccontato gli intellettuali meridionalisti sulla cresta della monnezza. Ma come al solito non avevamo capito un accidente. In realtà – ha puntualizzato Bassolino – ci vuol poco. È sufficiente individuare alcuni siti da cui ricavare delle discariche idonee, infischiarsene delle immancabili proteste popolari, ultimare la costruzione del termovalorizzatore di Acerra, realizzare altri inceneritori e il problema è risolto. Un gioco da ragazzi. Giusto. Rimane però da scoprire perché tutte queste cose semplici non le abbia fatte lui negli ultimi tre lustri. I soldi c’erano. Parecchi. E sono stati spesi tant’è che non esiste più un euro eppure la Campania è una pattumiera a cielo aperto. Come mai? Uffa, quante sciocchezze. L’importante è che Berlusconi, a Palazzo Chigi da una settimana, si spicci a mantenere le promesse. I napoletani attendono l’intervento di Silvio con la stessa trepidazione con cui aspettano lo scioglimento del sangue di San Gennaro. Le vie del centro e della periferia sono tappezzate di manifesti assai eloquenti: Berlusconi santo subito. D’altronde è noto. Napoli è pittoresca e la sua mesta allegria aiuta chi ci abita a tirare a campare nonostante i guai endemici e integrati nel panorama. Ma che il compagno presidente della Regione avesse la vocazione a interpretare Pulcinella è una notizia. Sarebbero due notizie se il buon Silvio gli affidasse un ruolo nell’operazione repulisti. Se fosse, Bassolino avrebbe l’obbligo morale di infilarsi in un’eco balla destinata ad andare in fumo nell’inceneritore teutonico.
Articolo in PDF:
comments (0)
You must be logged in to post a comment.