di ROBERTO BARBACCI
BASTIA UMBRA — Il sostegno di un intero girone potrà bastare al Bastia per compiere l’impresa delle imprese? «Il favore lo dobbiamo a noi stessi, filmane avversarie», taglia corto Paolo Bartolucci. Parole sagge le sue tutti sperano che i biancorossi fermino la corazzata Pistoiese, ma nessuno confida che ciò passa accadere più del presidente bastiolo.
«Semmai la gioia altrui sarebbe un fatto correlato, e non certo la priorità. Quella è e sarà sempre il bene del Bastia, che nel girone d’andata ha fatto sicuramente la sua parte e che cercherà in questa prima parte di 2014 di conquistare quei punti necessari per mettersi al riparo da brutte sorprese». Obiettivo ambizioso ma certamente alla portata di un gruppo che ha chiuso il 2013 con una prova di carattere e sostanza in casa dell’Arezzo, anche se sotto l’albero il regalo più sgradito s’è tramutato nell’infortunio che terrà fuori dai giochi Fulop per almeno un mese e mezzo, se non due.
«E stata davvero la peggiore delle notizie. Gergo è un ragazzo di gran talento e fino a questo momento ci ha dato una grossa mano. È un peccato averlo perso in questa fase della stagione e non sarà per nulla semplice rimpiazzarlo». Braccalenti e Bravini sono i nomi maggiormente indiziati per la sua sostituzione. «Stiamo cercando di stringere i tempi per arrivare a colmare questa lacuna in vista dei match di domenica, ma onestamente c’è poco tempo a disposizione. Qualcosa però penso che faremo. Fare nomi adesso ha poca importanza: stiamo lavorando, vi basti sapere questo».
In avanti, dove Cocciari è rimasto orfano di Majella già da prima della sosta, non sono invece previsti altri innesti dopo la firma di Quadrini.«Stiamo a posto così. Ripeto, non ci fosse stata la rinuncia forzata a Fulop non avremmo fatta nulla. La classifica è buona, l’organico di livello e competitivo. Con la Pistoiese, certo, partiamo sfavoriti. Ma siamo sicuri di avere qualcosa da dire e cercheremo di giocare al massimo delle nostre possibilità. E poi quel 6-0 del 1° settembre brucia ancora sulla nostra pelle…»
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