La Polizia mette i sigilli ad un edificio privo dell’autorizzazione edilizia
Il proprietario non possedeva la licenza. Esercizio chiuso
BASTIA UMBRA – Un prefabbricato adibito per la stagione estiva a piccolo bar è stato rimosso dalla polizia municipale dopo circa dieci giorni dall’apertura. Gli accertamenti condotti dall’ufficio tecnico del comune in seguito all’esposto presentato dal consigliere comunale di Rifondazione comunista Luigino Ciotti, su sollecitazione di alcuni cittadini, hanno evidenziato che la struttura era stata collocata abusivamente su un’area verde privata a ridosso del Chiascio. “Non era stata richiesta alcuna autorizzazione edilizia – spiegano dall’ufficio tecnico del comune – per questo motivo sia il prefabbricato che l’impianto esterno (con una colata di cemento era stata realizzata una piattaforma circolare) erano abusivi”. Ma c’è dell’altro. E’ stata infatti riscontrata dall’ufficio commercio un’incongruenza tra l’autorizzazione commerciale e quella sanitaria necessarie per lo svolgimento dell’attività. All’esercente infatti era stata rilasciata la licenza commerciale di tipo A, adatta per la ristorazione, ma non per il bar. Il tecnico dell’Asl in seguito ad un sopralluogo aveva invece attestato l’esistenza dei requisiti igienico sanitari per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande e dunque aveva dato il nulla osta per il regolare funzionamento del bar. Luigino Ciotti sottolinea come ancora una volta sia toccato ad una forza politica, in questo caso a Rifondazione comunista, vigilare sul rispetto della legge e denunciare un altro episodio di abusivismo nel territorio comunale. “Non è compito della pubblica amministrazione – chiede Ciotti – controllare affinché certe fatti non si verifichino? E’ possibile che in assenza di un esposto di una forza politica gli organi comunali competenti non dispongano i controlli necessari? Un tale atteggiamento – conclude il rifondatore Luigino Ciotti – lascia intendere che chi governa la città si preoccupa di tutelare gli interessi di alcune persone per un mero tornaconto elettorale piuttosto che vigilare sul rispetto della legalità nell’interesse dell’intera comunità”. Una vicenda scoperta quasi per caso che è stata motivo di discussione in Comune.
MASSIMILIANO CAMILLETTI
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