Sindacati critici anche sulla sicurezza alle officine Franchi-I dipendenti:“Delocalizzazione molto difficile

BASTIA UMBRA “Alle officine Franchi c’è un problema di sicurezza”.A lanciare l’allarme sono gli stessi dipendenti, che attraverso le rappresentanze sindacali unitarie ribadiscono quanto già portato all’attenzione del consiglio comunale aperto sulla crisi dell’azienda. “Finora- spiegano i rappresentanti Giovanni Confessore e Gennaro Catuogno -i dipendenti hanno lavorato in condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie precarie che sono state oggetto di diversi reclami inoltrati agli organi competenti.Abbiamo atteso per molto tempo dei miglioramenti che non sono mai arrivati”.Macchinari obsoleti, tetto in eternit e infissi compromessi sono solo alcune delle criticità segnalate dai rappresentanti, che si interrogano non solo sul futuro di chi oggi è senza lavoro (la messa in liquidazione dell’azienda ha significato cassa integrazione e successiva mobilità per decine di dipendenti), ma anche su quello di chi oggi è impiegato nella nuova azienda, la Omf spa, che ha riassorbito parte dei dipendenti della srl “con criteri incomprensibili e, talvolta, discutibili”.
“La mancata messa in sicurezza delle officine – continuano i rappresentanti – è sempre stata giustificata con la futura delocalizzazione”,ma sull’intenzione di proseguire l’attività, manifestata dall’azienda anche in sede di massima assise, i dipendenti nutrono seri dubbi.“Anche se la Franchi ha aperto una nuova società – spiegano – gli amministratori sono gli stessi che hanno determinato la chiusura della srl e mancano delle qualità imprenditoriali necessarie per il rilancio. Evidentemente sono altri interessi a mantenere in vita l’attività, destinata amorire entro pochi mesi. La mancata presentazione di un piano industriale ne è chiara dimostrazione”.
Sara Caponi

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