E’ evidente, che chi dirige il “vapore” conosce molto bene il modo di far approvare i provvedimenti millantando un consenso popolare che forse non c’è

Cosa accade in città? Nascono comitati da tutte le parti, per la ex Deltafina addirittura due, uno per il PD e forse, non ci si fermerà qui. Le associazioni (numerose) che esistono in città, i partiti politici, l’amministrazione, il consiglio comunale sembra non riescano a dialogare tra loro e, soprattutto, non lo fanno con i loro iscritti e con i cittadini (forse non lo vogliono).

Mi chiedo: gli argomenti che interessano il futuro della comunità, perché devono essere decisi da poche persone arroccate nel “palazzo” che si credono onnipotenti e depositarie della “verità assoluta”, le quali si permettono di promettere, in campagna elettorale alla città, tutto e il suo contrario, per poi realizzare quello che meglio gli aggrada, dimenticando promesse e premesse che erano alla base delle scelte precedenti, fatte, peraltro, da amministrazioni sempre dello stesso “colore”.

Perché la città ha bisogno dei comitati per far sentire la sua voce?
Soprattutto i politici dovrebbero riflettere su questo e chiedersi cosa c’è che non va nei rapporti tra loro (gli eletti) e gli elettori (che li eleggono), se questi, in maniera trasversale hanno bisogno di riunirsi in comitati per farsi sentire ed esprimere la loro opinione, giusta o sbagliata che sia, ma sempre una opinione di cui si deve tenere conto perché è di chi deposita la scheda elettorale nell’urna e che sempre meno crederà alle promesse elettorali che ormai sono diventate come le barzellette e si baserà sui fatti; sulle cose realizzate e soprattutto su quelle non realizzate. Tutti sanno, anche se non lo dicono, chi trarrà vantaggio da determinate scelte ed ho l’impressione che se oggi non parlano, non mancheranno di farlo nell’urna alla prossima occasione. Perché se non lo faranno, allora condividono questo modo di fare, ma almeno la smettano di lamentarsi.

Le discussioni sull’area commerciale, sulle scuole, sui servizi, nell’area Ex Deltafina, perché non sono state affrontate come si deve?
Cosa pensano i commercianti sulla realizzazione di 7.500 metri di commercio ai margini di Bastia?
Cosa pensano gli iscritti della Pro Loco, degli Amici del Chiascio, di Italia Nostra, di Oicos, di Casa Chiara, il gruppo Giovanile di San Michele, i Rioni, e chi più ne ha più ne metta sulla distruzione dell’Eden Rock?
Cosa pensano gli operatori scolastici e le famiglie dei ragazzi della carenza di aule e del fatto che le stesse non vengono ancora realizzate e sono state rimandate a data da destinarsi? Ricordo che a XXV Aprile ci sono alcune classi da anni ospitate in appartamenti; doveva essere una sistemazione provvisoria e come al solito sembra diventata definitiva.
Tutti d’accordo? Qualcuno li ha sentiti?
Ma quello che più mi preme sottolineare è che se nascono i comitati, evidentemente i vertici delle varie associazioni non si confrontano sulle questioni con la loro base. I direttivi dei partiti, i presidenti delle associazioni di categoria o di altro tipo, hanno ascoltato i loro iscritti sulla questione? E la loro posizione rispecchia, almeno in parte il pensiero di chi iscrivendosi permette l’esistenza dei direttivi, segretari e presidenti?
Vista la reazione della città che corre a firmare le petizioni e a partecipare alle assemblee, sembra proprio di no. Tutte le associazioni tacciono, eppure sarebbe bene che la città sappia se condividono o no, perché è legittimo essere a favore, ma anche contro, sarebbe bene però dirlo. Tacere è opportuno, forse pensando a qualche contributo che si potrebbe perdere, allora, come prassi il silenzio diventa “assenso”.

E’ evidente, che chi dirige il “vapore” conosce molto bene il modo di far approvare i provvedimenti millantando un consenso popolare che forse non c’è. Non si può affermare che la partecipazione c’è stata, se oggi spuntano comitati come funghi, non si può affermare che la scelta per 7500 metri di commercio nella ex Deltafina è stata fatta di concerto con le associazioni dei commercianti se i diretti interessati mugugnano in continuazione e borbottano tra di loro o in privato. Forse alcuni dei “brontoloni” staranno già trattando con qualche immobiliare, per collocarsi vicino all’ingresso della Coop e chissenefrega se i colleghi del centro chiuderanno.

Presidenti di associazioni, segretari di partito, se ci siete battete un colpo!

Lettera Firmata

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