SEGNI del passato, storia del gusto che varia a ogni soffio di vento, riflessi della società più ricca e colta: le antiche cose hanno un linguaggio segreto, un’anima silenziosa pronta a parlare a chiunque voglia sfogliare il multiforme libro della bellezza.Così è l’appuntamento con Assisi Antiquariato che può diventare, anzi diventa sempre, un incontro ravvicinato con la raffinatezza. Lontane, ma non dimenticate, le stagioni d’avvio, lo scrigno dei tesori spalancato nelle zone inferiori del Sacro Convento francescano, un’atmosfera unica, non confondibile con nessun altra, gli ambienti, le volte, le prospettive di forte sapore romanico a far da scenario calamitante.
UN TEMPO trascorso e isolato nella memoria, ora la rassegna ha trovato spazi ampi, visibilità nitida, respirante interesse al centro Umbriafiere di Bastia. Si è perduta la mistica di un luogo unico, ma si è guadagnata razionalità di collocazione in un cammino che mai delude, pronto invece ad esaltare anche il semplice curioso, l’osservatore attento e disponibile solo alla visione. E poi la ruota pare aver mutato in parte direzione, la crisi che aveva attanagliato il settore è forse superata, si torna a guardare il sereno. Insomma, a fare professione di ottimismo.
SI APRE stamattina, questa mostra elegantissima, ricca di soffusi palpiti. E proseguirà fino al Primo Maggio, cartina di tornasole del fascino rapito ai secoli, della seduzione e della grazia. E’ l’edizione numero trentanove e non si esagera nell’affermare che neppure una volta ha deluso le attese, anche in presenza di difficoltà reali e incombenti. Tanto da venir considerata tra le prime in assoluto per varietà, ripetuta abbondanza di incanti diretta conseguenza della severità delle scelte. «La qualità — dice Ennio Riccardi della Cima (Centro internazionale manifestazioni d’arte) e uno dei fondatori — è sempre stata il nostro chiodo fisso. Per questo abbiamo instaurato un legame fortissimo con i nostri clienti e con il pubblico in generale». Ottomila metri quadrati di esposizione, ottanta stand, con un repertorio che supera di gran lunga lo standard medio e attraversa epoche e modi di espressione.
IN VISIONE tutto quel che si attende: forme e venature del legno, decori e intelligenza del fare nei mobili con prevalenza delle manifatture del centro-nord in tavoli, sedie, ribalte, librerie, specchiere, dipinti di autori, perfino celebri, del ‘400 in una cavalcata appassionante nei secoli, nature morte e battaglie del ‘600, paesaggi del romanticismo, carezze del Liberty fino ai maestri del secolo scorso. E grafiche eccelse, scoperte fulminanti, Venezia e Roma, fiamminghi e francesi. Da non perdere le sculture, gli argenti, i gioielli, le icone russe, i libri di raro pregio, i tappeti, i bronzi, le porcellane. Tutto già visto? Neanche per idea. Senza retorica, Assisi Antiquariato si stacca, vola, incredibilmente affascina, detta emozioni. Ricordi ritrovati, memorie sfiorate: la meraviglia abita qui.
m.c.

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