«QUESTA iniziativa vuole sì ricordare il passato, ma soprattutto essere un segno per il presente e per il futuro, per i giovani che, conoscendo così la storia, possono comprendere che da una situazione di disperazione e disgrazia possono venire esempi di bene e fraterna accoglienza». Monsignor Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi, spiega così lo spirito con cui viene inaugurato, giovedì alle 16.30, nella pinacoteca comunale, il primo museo della Memoria dell’Umbria. Raccoglie scritti, documenti inediti, foto e testi relativi a periodo storico che va tra il 1943 e il 1944, quando Assisi, con un’azione corale (in particolare alcune figure di spicco quali l’allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini, don Aldo Brunacci, padre Rufino Niccacci, padre Michele Todde, il podestà di Assisi Arnaldo Fortini, il colonnello tedesco Müller) si prodigò per salvare circa 300 ebrei. Uno spazio dell’esposizione sarà dedicato all’antica macchina tipografica con cui Luigi e Trento Brizi, i tipografi assisani, stamparono i documenti falsi per gli ebrei. Destinati, altrimenti, alla deportazione. L’iniziativa è stata promossa dall’Opera Casa Papa Giovanni diretta da monsignor Goretti, in collaborazione con il Comune di Assisi, la Regione dell’Umbria e la Provincia di Perugia, il patrocinio dell’Isuc, dell’Associazione Italia-Israele (sezione di Perugia) e del Franciscan Pilgrimage Programs. La mostra, ideata e curata da Marina Rosati, con ricerche e testi di Annabella Donà e la consulenza storica di Francesco Santucci.
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