BASTIA ILLUSTRERA’ IL PALIO DI SAN MICHELE
BASTIA UMBRA –FINALMENTE potremo vedere l’arredo della rotatoria di via Roma, che è in funzione da un anno al posto dell’incrocio semaforico che fino all’estate del 2015 aveva creato problemi al traffico, che oggi sono SOLO un ricordo. Manca ancora l’allestimento della rotonda dove viene illustrato il Palio dei Rioni, secondo il progetto ideato dall’architetto Gianluca Falcinelli, scelto dall’amministrazione comunale per la sua conoscenza della storia del Palio, di cui è stato per anni presidente dell’ente di gestione. L’opera è situata in uno dei principali ingressi della città, snodo obbligato per tutti coloro che sono diretti o provengono da Santa Maria degli Angeli. La rotatoria è posta a Mezzomiglio, località a metà strada sulla direttrice che collega la piazza centrale di Bastia a quella della Porziuncola. C’è grande attesa in città per vedere il modo in cui con l’arredo si illustra il Palio. L’assessore Catia Degli Esposti annuncia che sarà completato entro il giorno del Patrono, giovedì 29 settembre, se non lo impedirà il maltempo. Il progetto di Falcinelli illustra la storia del Palio non con una soluzione dinamica. I pali, colorati ognuno con il colore del singolo rione, cambieranno posizione ogni anno sulla base della classifica finale del Palio. L’arredo viene realizzato in una vasta area circolare al centro della rotatoria stradale e visibile da ogni punto di vista.
Non sono dei pali, a mio modo di vedere rappresentano i testimoni della Lizza, (non cannoni), come qualcuno cavalcando le polemiche create ad arte li chiama, e saranno posti secondo la classifica del palio in modo da ricordare a tutti i rionali in quale posizione si sono classificati e fungere da sfottò fino al prossimo palio. Questi TESTIMONI e non pali o cannoni sono posti mediante un meccanismo, che a sua volta rappresenta i meccanismi con cui sono realizzate le scenografie delle sfilate. Altra polemica ad arte è quella sulla dimensione della rotatoria, intanto è un progetto che parte da prima del 2009, chi decide se una rotatoria è grande o piccola, esisteranno delle normative da rispettare, inoltre mi sembra che altre città hanno rotatorie di quelle dimensioni, anche più grandi, io mi sarei preoccupato se fosse stata più piccola e sottodimensionata, più le rotatorie sono piccole e meno funzionano. Un’opera può piacere e non piacere vanno fatte critiche costruttive non cavalcare il qualunquismo di chi crea polemiche ad arte ben sapendo che sarà seguito dal popolo bue, creare polemiche è un modo di prendere in giro i bastioli ignoranti, e non credo che uno sia onorato di essere classificato in questa categoria.
Né pali né cannoni, si possono usare anche come arieti, peccato che non ci sono più castelli da conquistare.
Su risultato estetico dell’opera bisogna aspettare il risultato ad opera finita, Per il momento si vedono solo 4 pali o tubi forse usati come testimoni nella staffetta. Tanto ognuno ci può vedere quello che gli pare. Però appare poco chiara la rappresentazione. E’ questo può essere già un giudizio non positivo. E poi, si sa, agli artisti bisogna dargli ampio spazio creativo.
Però chissà se un disegno raffigurante un gruppo di 4 atleti con i loro diversi colori dei rioni di appartenenza che si cimentano nella corsa della lizza, chissà, dicevo, se avrebbe potuto rappresentare plasticamente in maniera migliore lo spirito della contesa insita nella Lizza gioco simbolo della gara tra i 4 rioni.
E poi non ci sarebbe stato male una figura di San Michele che, posto a sovrastare la tenzone dei 4 atleti, avrebbe potuto rappresentare il significato religioso della festa, che è pur sempre una festa nata da tradizioni religiose.
Sono spunti sui quali invito a riflettere, chi vorrà.
Sulle dimensioni della rotonda, sul costo della stessa, sulla sua maggiore o minore funzionalità rispetto alle esigenze della viabilità, beh occorrerebbe coinvolgere dei tecnici esterni e imparziali che con dovute valutazioni appunto tecniche diano un giudizio il più possibile neutrale su tali aspetti.
Questo senza scadere nè nel qualunquismo nè nell’ignoranza del popolo bue, che mi sembra tanto bue o pecora non sia più da un pezzo.