Tutti i nomi dei candidati a sindaco nel Perugino


A Foligno c’è Nando Mismetti,a Spoleto Daniele Benedetti Presciutti a Gualdo Tadino

Partita chiusa a Umbertide con Gianpiero Giulietti e Corciano con Nadia Ginetti


Alunni a Magione Lolli a Torgiano e Criscuolo a Bastia Umbra


NEL CAPOLUOGO
Dopo una lunga e tortuosa consultazione interna il partito perugino ha deciso di puntare sull’assessore all’Urbanistica Wladimiro Boccali

IN BILICO
Sono ancora da definire i candidati di Montefalco Castiglion deI Lago,e Panicale dove è scontro suI sindaco uscente Luciana Bianco


PIERPAOLO BURATTINI


PERUGIA – Dopo un mese abbondante passato tra riunioni notturne ad alto tasso di adrenalina e colloqui con candidati, aspiranti candidati e sicuri defenestrati, il segretario provinciale del Pd, Alberto Stramaccioni, ha consumato una delle sue ultime fatiche l’altra sera in quel di Gualdo Tadino. Nella riunione del Pd locale, tra i presenti sono state segnalate anche fidanzate di questo e mogli di quello e la decisione sofferta è caduta su Massimiliano Presciutti: sarà lui a sfidare il sindaco uscente, Angelo Scassellati, da una parte e l’ex senatrice, Sandra Monacelli, dall’altro. Questo è almeno il verdetto ufficiale: ma su Gualdo Tadino sono in pochi a giurare che ai nastri di partenza la composizione sia questa.
Molto più probabile è un azzeramento totale per poi ripartire da capo. Si vedrà. Certo è che quello di Gualdo è uno degli ultimi tornanti in fatto di candidature a sindaco sul territorio, perché se ci si guarda un po’ in giro le caselle sono state quasi tutte riempite. A Spoleto dopo un ruvido testa a testa tra Giancarlo Cintioli e Daniele Benedetti, la candidatura è stata strappata da quest’ultimo mentre a Foligno, altro pentolone di faide politiche e ripicche personali, a spuntarla è stato l’attuale vicesindaco Nando Mismetti ai danni dell’assessore regionale Vincenzo Riommi.
Discorso a parte merita il capoluogo: qui l’assessore all’Urbanistica Wladimiro Boccali dopo una giostra di consultazioni interne e qualche trabocchetto superato è riuscito a strappare la palma del candidato a sindaco. Restano problemi a sinistra, con Rifondazione che molto difficilmente lo sosterrà nella corsa verso la poltrona più alta di palazzo dei Priori. E ancora: dopo una sfida stracittadina molto infiammata e contestata a Marsciano è riuscita a spuntarla Alfio Todini ai danni di Mas-soli a colpi di elezioni primarie. Qualche scossone invece lo ha avvertito il sindaco uscente di Corciano Nadia Ginetti ma alla fine tirando fuori le unghie è riuscita a guadagnarsi la ricandidatura. A Bastia Umbra dopo l’ordalia delle primarie tra Criscuolo e Pecci ancora si stanno contando i feriti: Criscuolo l’ha spuntata ma i sommovimenti continuano e non è escluso che alla fine il Pd si ritrovi con un altro candidato a sindaco. Difficile ma quando si parla di Bastia mai dire mai. A Torgiano Primo Lolli ha piegato Stefano Fodra. E siamo in zona Lago Trasimeno. A Castiglion del Lago nonostante il fuoco amico il sindaco uscente Walter Carloia dovrebbe spuntarla mentre a Tuoro veleggia tranquillo Mario Bocerani, così come nessun problema hanno avuto Andrea Caporali a Piegaro e Luca Fortini a Paciano. E’ filato tutto liscio anche a Magione dove il coriaceo Massimo Alunni ha staccato il biglietto per la ricandidatura mentre molte nubi si sono addensate sul sindaco uscente di Panicale, Luciana Bianco. Situazione pressoché sistemata nell’Alto Tevere. A Umbertide la ricandidatura dell’uscente Giampiero Giulietti non è stata nemmeno discussa tanto era scontata: la percentuale bulgara raccolta cinque anni fa unitamente a un’amministrazione della città giudicata molto positivamente un po’ da tutti, ha messo a tacere qualsiasi eventuale perplessità. Strappano il biglietto per la corsa del 6 e 7 giugno anche Luca Turcheria a Lisciano Niccone, Mirco Ceci a Pitralunga e Mariano Tirimagni a Montone. Se si sale a nord di qualche chilometro nessun problema neanche per Fabio Buschi a San Giustino. Questo il quadro.
Ovviamente, non potevano mancare anche dei casi, oltre a quelli segnalati, in cui le difficoltà sono state maggiori rispetto alle previsioni. Spello, ad esempio: alla fine il sindaco uscente Sandro Vitali dovrebbe farcela ma la “guerra” di logoramento ai suoi danni partita da all’interno dello stesso centrosinistra è sta pesante e giocata senza esclusioni di colpi. Grande fermento e confusione anche a Montefalco, dove il sindaco al secondo mandato Valentino Valentini lascia un buon ricordo ma troppi pretendenti alla successione. Nelle scorse settimane si è fatto il nome dell’attuale vicesindaco Simone Mattioli ma ultimamente le sue quotazioni sarebbero in forte ribasso: dentro il Pd locale aspirazioni e i malumori sono tanti e per la segreteria provinciale non sarà facile comporre i dissidio. Il dossier è nelle mani di un dirigente navigato come Maurizio Manini ma è chiaro che la situazione venutasi a creare è molto complessa e in piazza della Repubblica hanno già messo nel conto più di una riunione ad alta tensione.
Questo per quanto riguarda la provincia di Perugia. A Terni invece è maremoto. Carlo Liviantoni e Leopoldo Di Girolamo sono in campo l’uno contro l’altro per la conquista del Comune mentre per la corsa a palazzo Bazzani sono in pista Fabio Paparelli da una parte e Feliciano Polli dall’altra.
Senza contare che ad Orvieto il sindaco uscente Stefano Mociono rischia di essere trascinato alle elezioni primarie dalla collega di partito Loriana Stella. I vertici nazionali, da Fioroni a Veltroni, hanno fatto sentire la loro voce e hanno chiesto anche attraverso una lettera indirizzata al coordinamento regionale, di rimettere le cose a posto. Ovvero: presentare un solo candidato del Pd al Comune e alla Provincia e invitato Stella a desistere. Per avallare questo schema da Roma si è dichiarato sospeso lo statuto del partito umbro e si è invitato a prendere visione di quello nazionale. Oggi il coordinamento provinciale cercherà di rimpiazzare il dimissionario Leopoldo Di Girolamo: il candidato in pectore è roberto Montagnoli ma di questi tempi su Terni tutto è possibile e nulla è scontato. Una cosa è certa: a differenza di Perugia nella Conca sarà molto più difficile mettere a posto le pedine.

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