Come va la raccolta differenziata? E’ una pratica «a macchia di leopardo»

PERUGIA -LA RACCOLTA differenziata? A macchia di leopardo, con buoni risultati nell’Ati 2 (quella con il maggior numero di residenti e che comprende il capoluogo) e con performance peggiori nelle altre zone della regione. A rivelarlo sono i dati certificati dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta e che sono stati raccolti da Arpa Umbria e successivamente validati dall’Osservatorio regionale rifiuti. Tra i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti, nei quali risiedono i 3/4 della popolazione regionale, si segnalano i risultati di eccellenza raggiunti a Umbertide (record con il 71,9%), Bastia, Marsciano e Todi che grazie al completamento della riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare hanno superato l’obiettivo del 65% fissato dal Piano regionale. Di rilievo anche il risultato conseguito da Perugia, che ha per la prima volta superato il 60%. Significativi senza dubbio anche gli incrementi registrati a Gualdo Tadino, Assisi e Foligno.
CIÒ NON È INVECE avvenuto in maniera significativa negli altri comuni, che hanno sostanzialmente confermato il risultato dell’annualità precedente. A livello di singole frazioni merceologiche della raccolta differenziata, l’aumento più significativo registrato nel 2014 rispetto all’anno prima riguarda ancora una volta i rifiuti organici, essendo la tipologia la cui quantità raccolta è maggiormente dipendente dal grado di effettiva domiciliarizzazione dei servizi. Per la prima volta si riscontra invece un generale arretramento (seppure modesto) dei quantitativi raccolti in forma differenziata di tutte le frazioni secche (carta, plastica, vetro, metallo, legno).

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