Il business dei cuccioli sta prendendo piede anche in Umbria Prima della segnalazione di Bastia altri interventi
di Alessandro Antonini
PERUGIA – Cani segregati nei garage, senza finestre. Rinchiusi e utilizzati esclusivamente per l’accoppiamento, onde vendere la prole al miglior offerente. La pratica degli allevamenti abusivi si sta
diffondendo anche in Umbria. Ogni posto è buono: un garage, uno scantinato, una soffitta. Le guardie zoofile per fortuna non riscontrano molti casi,ma negli ultimi mesi il fenomeno è in evoluzione. E’ di ieri la notizia del pastore tedesco “rinchiuso” in un garage di Bastia Umbra. A monte ci sarebbe un vecchio certificato Asl, ma il verbale depositato in procura della
Repubblica dalle guardie – intervenute con la municipale – parla chiaro: in base alle testimonianze dei vicini sarebbero anni che più cani vengono detenuti dentro il medesimo garage. Una volta aperta la porta gli organi i polizia hanno trovato questa situazione: “Il pastore tedesco – è scritto nel verbale – che ruota su se stesso e all’interno del box non ci sono acqua né cibo. Le
finestre sono chiuse e c’è una cassa parto per cucciolate”. Viene ammesso che lo scopo è quella della riproduzione e della vendita dei piccoli e che comunque il cane viene portato
a passeggio (sic!) ogni giorno. Un caso simile è stato segnalato nel perugino dalle stesse guardie zoofile. Sono in aumento interventi, sempre nel Perugino, per allevamenti abusivi: soldi facili dove i cani vengono tenuti in condizioni igieniche pietose. Non è esente il Ternano: la scorsa estate il Nas (Nucleo anti sofisticazione dei carabinieri) ha effettuato due interventi proprio
nel Sud dell’Umbria. In questo caso sono stati sequestrati, sino al ripristino dei requisiti minimi strutturali, due canile gestiti da aziende private convenzionate con vari comuni, a causa delle carenze igieniche strutturali accertate (mancanza di zone d’ombra, presenza nelle aree di sgambamento di oggetti pericolosi per l’incolumità degli animali, mancanza di griglie di copertura
nei canali di raccolta dei liquami, recinzioni non idonee). Il valore delle strutture,che si estendono su superfici superiori ai 5.000 mq con oltre 490 cani ospitati, ammonta a circa due milioni di
euro.
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