Un settore vitale I rappresentanti delle maggiori aziende di macchine e attrezzi agricoli sono qui da anni e continueranno a seguire l’evolversi della manifestazione.
Tradizione & innovazione Ecco il segreto del successo AGRIUMBRIA è una rassegna che si caratterizza per lungimiranza: guarda al futuro e mantiene forti legami con il mondo rurale, le aziende e gli operatori.
BASTIA UMBRA SI PARTE con la 48/a edizione di Agriumbria nell’area fieristica di Bastia Umbra che da oggi a domenica sarà punto di riferimento per le attività agricole e zootecniche ormai non solo più umbre, ma di rilievo nazionale. A organizzarla è lo staff guidato da Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere da oltre dieci anni e testimone di lungo corso di questa mostra-mercato ormai prossima al mezzo secolo di vita, avendo mosso i primi passi alla fine degli anni Sessanta.
E’ LA MANIFESTAZIONE intorno alla quale è nato il centro fieristico e dopo tanti anni rimane ancora la fiera di riferimento e con il maggior numero di visitatori: 80mila l’anno scorso, quest’anno l’obiettivo è andare oltre. «Agriumbria – tiene a sottolineare Bogliari – i traguardi che ha tagliato se li è guadagnati tutti sul campo. E’ la vetrina del settore primario, condividendo questo ruolo in Italia con poche altre fiere. Nel passato ha avuto momenti alti e altri meno fortunati. Oggi, però, è il luogo dove possono confrontarsi tutti i protagonisti delo settore: le grandi aziende agricole e zootecniche, nonché le associazioni nazionali di categoria. Se questi sono i motivi di orgoglio e di indiscutibile successo, ci sono anche alcuni problemi irrisolti quanto urgenti, come gli spazi divenuti da anni insufficienti a dare risposte a tutti coloro che desiderano essere presenti ad Agriumbria. I 70mila metri quadri disponibili continuano a ospitare gli espositori. Vorremmo però, quanto prima, fare di più e meglio. Non potendo far conto, in tempi brevi, sulle risorse della Regione avrei trovato, d’intesa con il Cda di Umbriafiere, un’ipotesi di finanziamento per sistemare e rendere utilizzabile il terreno di proprietà del centro fieristico che è al di là del fiume Chiascio. Ritengo infatti possibile che, con il contributo del Comune di Bastia Umbra, si potrà realizzare un ponte per attraversare il fiume e collegare direttamente tutti i piazzali, in modo da raddoppiare le aree espositive».
LA PROPOSTA sembra prendere consistenza. Continuano a esprimere il proprio interesse gli operatori e le aziende del Sud. I primi capi bovini arrivati a Umbriafiere, sottolinea Bogliari, vengono da Potenza, mentre altri espositori vengono dalla Puglia e dalla Calabria. L’innovazione in agricoltura e nella zootecnia sono fattori determinanti per il futuro e sempre più discriminanti. «Non a caso ad Agriumbria ospitiamo da anni docenti e ricercatori dell’Università di Perugia. Il messaggio – spiega il presidente – è indirizzato soprattutto ai giovani perché si impegnino nelle colture e in allevamenti di qualità».
Massimo Stangoni
E’ LA MANIFESTAZIONE intorno alla quale è nato il centro fieristico e dopo tanti anni rimane ancora la fiera di riferimento e con il maggior numero di visitatori: 80mila l’anno scorso, quest’anno l’obiettivo è andare oltre. «Agriumbria – tiene a sottolineare Bogliari – i traguardi che ha tagliato se li è guadagnati tutti sul campo. E’ la vetrina del settore primario, condividendo questo ruolo in Italia con poche altre fiere. Nel passato ha avuto momenti alti e altri meno fortunati. Oggi, però, è il luogo dove possono confrontarsi tutti i protagonisti delo settore: le grandi aziende agricole e zootecniche, nonché le associazioni nazionali di categoria. Se questi sono i motivi di orgoglio e di indiscutibile successo, ci sono anche alcuni problemi irrisolti quanto urgenti, come gli spazi divenuti da anni insufficienti a dare risposte a tutti coloro che desiderano essere presenti ad Agriumbria. I 70mila metri quadri disponibili continuano a ospitare gli espositori. Vorremmo però, quanto prima, fare di più e meglio. Non potendo far conto, in tempi brevi, sulle risorse della Regione avrei trovato, d’intesa con il Cda di Umbriafiere, un’ipotesi di finanziamento per sistemare e rendere utilizzabile il terreno di proprietà del centro fieristico che è al di là del fiume Chiascio. Ritengo infatti possibile che, con il contributo del Comune di Bastia Umbra, si potrà realizzare un ponte per attraversare il fiume e collegare direttamente tutti i piazzali, in modo da raddoppiare le aree espositive».
LA PROPOSTA sembra prendere consistenza. Continuano a esprimere il proprio interesse gli operatori e le aziende del Sud. I primi capi bovini arrivati a Umbriafiere, sottolinea Bogliari, vengono da Potenza, mentre altri espositori vengono dalla Puglia e dalla Calabria. L’innovazione in agricoltura e nella zootecnia sono fattori determinanti per il futuro e sempre più discriminanti. «Non a caso ad Agriumbria ospitiamo da anni docenti e ricercatori dell’Università di Perugia. Il messaggio – spiega il presidente – è indirizzato soprattutto ai giovani perché si impegnino nelle colture e in allevamenti di qualità».
Massimo Stangoni
Convegni & workshop La zootecnia è protagonista
IL PROGRAMMA DA OGGI FINO A DOMENICA
LE PARTNERSHIP Partecipano alla ‘tre giorni’ università, istituzioni, tecnici ed esperti di fama
BASTIA UMBRA STAMANI, alle 9,15 cerimonia inaugurale di apertura della 48ma fiera di Agriumbria. L’appuntamento e al Centro congressi del centro fieristico e, tempo permettendo, sul piazzale antistante alla presenza di autorità, espositori e pubblico. Interverranno Catiuscia Marini, presidente Regione Umbria, Fernanda Cecchini, assessore regionale alle politiche agricole, e Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia. Negli spazi disponibili sono presenti circa 500 espositori. Agriumbria propone il meglio dell’innovazione tecnologica per quanto riguarda la meccanizzazione agricola.
LA ZOOTECNIA sarà ancora protagonista con mostre nazionali e interregionali, rassegne e concorsi riservati a specie (bovini, suini, ovini) di diverse razze, che si confronteranno per confermare l’alto livello genealogico raggiunto dal patrimonio zootecnico. Sono previsti eventi tecnici e divulgativi che interesseranno l’intera filiera della zootecnia: dalla alimentazione alla ‘carne in tavola’. Agriumbria, con Aia, con le università e istituzioni pubbliche e private, intende consolidare il ruolo di ‘Polo delle Carni Italiane’, promosso dalla Rassegna di Bastia Umbra nel 2015 e che richiede un piano organico per la tutela delle carni italiane certificate. Tecnici e allevatori, con la mostra interregionale della Frisona italiana e altre razze da latte, avranno l’opportunità di valutare gli aspetti morfologici dei capi e confrontarsi per individuare le linee tecnico-economiche operative da adottare negli allevamenti. La presenza del Consorzio di Tutela Igp ‘Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale’ consente, inoltre, di riaffermare l’elevato livello degli standard qualitativi garantiti dalle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola. Oggi, dopo l’inaugurazione, sono previste le prove per i concorsi tra razze bovine, mentre nello stand Ara Umbria è in programma: «Animali, che passione! Percorso didattico nell’azienda zootecnica». Alle 15 il convegno (Centro congressi) «Made in Umbria: esportiamo l’Agroalimentare di qualità», a cura della Coldiretti Umbria. Alle 15,30 «Psr Umbria: il primo insediamento per i giovani in agricoltura e agriturismo», organizzato da Anga Umbria.
LA ZOOTECNIA sarà ancora protagonista con mostre nazionali e interregionali, rassegne e concorsi riservati a specie (bovini, suini, ovini) di diverse razze, che si confronteranno per confermare l’alto livello genealogico raggiunto dal patrimonio zootecnico. Sono previsti eventi tecnici e divulgativi che interesseranno l’intera filiera della zootecnia: dalla alimentazione alla ‘carne in tavola’. Agriumbria, con Aia, con le università e istituzioni pubbliche e private, intende consolidare il ruolo di ‘Polo delle Carni Italiane’, promosso dalla Rassegna di Bastia Umbra nel 2015 e che richiede un piano organico per la tutela delle carni italiane certificate. Tecnici e allevatori, con la mostra interregionale della Frisona italiana e altre razze da latte, avranno l’opportunità di valutare gli aspetti morfologici dei capi e confrontarsi per individuare le linee tecnico-economiche operative da adottare negli allevamenti. La presenza del Consorzio di Tutela Igp ‘Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale’ consente, inoltre, di riaffermare l’elevato livello degli standard qualitativi garantiti dalle razze Chianina, Marchigiana e Romagnola. Oggi, dopo l’inaugurazione, sono previste le prove per i concorsi tra razze bovine, mentre nello stand Ara Umbria è in programma: «Animali, che passione! Percorso didattico nell’azienda zootecnica». Alle 15 il convegno (Centro congressi) «Made in Umbria: esportiamo l’Agroalimentare di qualità», a cura della Coldiretti Umbria. Alle 15,30 «Psr Umbria: il primo insediamento per i giovani in agricoltura e agriturismo», organizzato da Anga Umbria.
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