Il tecnico del Bastia Cocciari sul parapiglia di Narni
“Ho reagito agli insulti dei tifosi Ero stufo Io voglio rispetto”


Tommaso Ricci


BASTIA UMBRA – E’ martedì e, appena due giorni dopo il pari di Quondam, il Bastia si è riportato in attacco. Al triplice fischio di Ragonesi nessuno ha dato peso: Narnese-Bastia, in fin dei conti, non è mai finita. Si continua a giocare, c’è il terzo tempo, ma stavolta il fair play non c’entra. “Certe cose non le accetto. Quello che è successo a fine gara al ‘San Girolamo’ ha dell’incredibile – attacca Massimo Cocciari, tecnico del Bastia -. Il presidente della Narnese Paolo Garofoli, che il giorno prima della gara inviava messaggi concilianti, ha fatto ben poco per frenare negli spogliatoi il parapiglia deplorevole che si era scatenato e che ho cercato di sedare, spingendo i miei ragazzi all’interno. C’era chi le dava e chi le prometteva: Faiola, che tra l’altro era squalificato, faceva il diavolo a quattro, Fortunati ce l’aveva con Daniel (Mancini, ndr). E il presidente era scatenato, adesso voglio vedere se mi smentisce”. Senza tifosi al seguito, solo, il Bastia se l’è vista subito brutta. Cocciari anche. “Io, dall’inizio del secondo tempo, sono stato insultato da cinque o sei energumeni che si erano sistemati dietro la mia panchina – prosegue il tecnico biancorosso -. Non ho risposto, ho incassato finché ci sono riuscito, ma alla fine mi sono rotto, penso sia normale, ed ho reagito in quel modo (tirando loro l’acqua di una borraccia, ndr). Il fatto è che la maleducazione che ho visto ieri (domenica, ndr) poche altre volte mi e capitato di incontrarla in carriera. Ma tutta la situazione e stata gestita male. Pensate davvero che la decisione di vietare la trasferta ai tifosi del Bastia sia stata presa solo dal questore? Credete che una società non sia in grado di gestire venti o trenta tifosi, peraltro separati dagli ultrà della squadra avversaria? A Narni volevano essere soli per fare quello che volevano. Le istituzioni, in questa occasione, sono state latitanti, non hanno fatto quello che dovevano, I nostri sostenitori sono stati trattati in modo vergognoso”. Lunedì: passeggiata col cane. Si smaltiscono le tossine e l’amaro in
bocca accumulato alla domenica. Pensare ai suoi ragazzi, poi, distende. “Il Bastia mi è piaciuto molto per concentrazione e costanza -continua Cocciari -. Il fango del ‘San Girolamo’ non era adatto alle qualità tecniche dei miei, ma hanno dato tutto. Basti pensare a Monacelli e Battistelli: in un campo del genere, basta una spintina e vanno giù. Faccio loro i complimenti, a tutti, sono stati più che bravi. La Narnese, è vero, ci ha pressato, vanno riconosciuti i suoi
meriti, ma dire che ha dominato, questo proprio no. Arrivavano in area spesso grazie alle lunghissime rimesse laterali di Schettino, calci d’angolo in pratica. Il pari è il risultato più giusto. E poi il rigore su Mancini non era netto, di più. La spinta in area da troppo evidente, il fuorigioco non c’era. Da medaglia, invece, il tuffo di Fabiani nell’altra area”. Dove la Narnese, magari, si riaffaccerà presto. La partita – adesso se ne sono accorti tutti – non è ancora finita.

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