BASTIA UMBRA – Tutto pronto per domani alle 17 per l’inaugurazione-urbanizzazione della nuova zona industriale di Bastia Umbra. All’incontro interverranno Pierluigi Celli (attuale direttore della Luiss ed ex direttore generale della Rai), Mauro Agostini (sottosegretario al Commercio internazionale) e Sergio Sacchi (docente di politica dello sviluppo locale presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università di Perugia).
Un modo diverso per non fermarsi al taglio del nastro ma per saperne di più sul cambiamento che investe anche, e forse soprattutto, le aree produttive. La “fabbricazione” nella civiltà tecnologica ha declassato il territorio a semplice superficie per l’accoglimento o dislocazione di insediamenti produttivi, i quali possono fra l’altro facilmente spostarsi sul globo alla ricerca dell’economicità del costo del lavoro.
L’economia planetaria, connessa ai mercati totali, sembra ridurre le aree produttive locali e le risorse territoriali ad un ruolo marginale e non competitivo. Nell’era della globalizzazione la finanza si mostra come la potenza che domina la terra e risulta vincente rispetto alle emergenze locali ed alle peculiarità di un territorio con la sua voglia di identità. Il territorio, inteso come insieme di fattori geoculturali e storici, come espressione delle competenze e vocazioni imprenditoriali, ci dimostra invece una capacità propositiva in grado di sottrarsi alle regole schiaccianti del mercato planetario. Pur apparendo paradossale, la spinta alla globalizzazione è contrastata da una forza uguale e contraria di radicamento locale: se da un lato essa comporta la produzione di merci largamente riproducibili ed esposte ad una concorrenza di costo, dall’altro apre lo spazio
per innovazioni in grado di valorizzare una competenza non codificata o inespressa. Sempre nella giornata di
domani seguirà, alle 18 presso il centro congressi Umbriafiere di Bastia Umbra, un convegno dal titolo “Economia senza terra. Globalizzazione e territorio”. L’incontro avrà sempre come relatori Pierluigi Celli, Mauro Agostini, Sergio Sacchi e affronterà gli interrogativi suscitati dallo scollamento dell’economia dalla terra cercando di superare le forme di apprensione diffuse nell’ambiente sociale con tessere di comprensione.
La dissociazione tra l’economia finanziaria e l’economia reale, ha mutato il valore del denaro, consegnandogli forme sempre più astratte fino a renderlo “altro” dal sistema economico complessivo.
Il fenomeno della globalizzazione, impone una ridefinizione delle categorie ed in modo particolare di ridisegnare quella dello spazio. L’ambiente urbano nell’economia planetaria, assume significati più sfumati, quasi evanescenti.
La territorialità, appare inerte, sembra essere ridotta a semplice contenitore degli insediamenti umani o produttivi. Le risorse territoriali e le aree produttive segnate da una forte componente identitaria sembrano destinate ad avere un ruolo marginale.
Ma è proprio così? Di fronte ai processi astratti dei mercati finanziari mondiali, la dimensione dell’ambiente locale è stata fagocitata dalla dimensione dell’artificiale o esiste per il territorio la possibilità di ridefinire un suo rapporto (correlazione) con la globalizzazione?
Il convegno è stato promosso dall’amministrazione comunale in collaborazione con il consorzio Bep (Bastia espansioni produttive) ed Oicos Riflessioni.

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