STOP agli abusi nell’uso di acqua potabile. Venerdì il sindaco ha firmato l’ordinanza che dispone il divieto per alcune pratiche e impone cautela per altri comportamenti. Le sanzioni per i trasgressori sono davvero pesanti e vanno da 25 a 500 euro. Con questo provvedimento, che rimarrà in vigore fino al 30 settembre 2012, è vietato il prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per l’innaffiamento di orti, giardini piazzali e per il lavaggio di automezzi. I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile. E’ consentito il riempimento di piscine oggetto di attività commerciale o associativa, e l’irrigazione di strutture sportive, soltanto previo contatto con il gestore del Servizio Idrico al fine di concordare modalità e precauzioni necessarie. L’ordinanza tiene conto di una nota del 26 giugno, con cui l’Ati 2 ha segnalato al Comune una significativa riduzione della potenzialità di approvvigionamento del sistema degli acquedotti; inoltre, di un rapporto della Regione Umbria sulla situazione idrica che ha evidenziato la criticità del sistema di approvvigionamento idrico e di un’ordinanza con cui la Provincia di Perugia il 22 giugno ha limitato gli attingimenti dai corpi idrici di sua competenza.
Abusi de che? Se dopo dieci anni di richieste ancora non sono collegato allo acquedotto, mentre come dal regolamento stilato dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, compresa l’ultima, l’amministrazione stessa lo doveva fare, ma ancora non l’ha fatto, anzi ci hanno preso pure per i fondelli, stanziando e approvando dei fondi, poi regolarmente spariti. Per qualcuno, questo è il concetto di democrazia ed equità. Spero di non diventare mai come costoro. Comunque per fortuna ci sono gli avvocati ed i tribunali, vedremo alla fine chi ha ragione.