Giorgio Antonini, assessore comunale di Bastia, risponde alle accuse di Forza Italia
“Inaugurare una stagione di delazione reciproca tra cittadini non serve a nessuno”
ANDREA FRAU
BASTIA
Giorgio Antonini, assessore comunale per l’Assetto del territorio, risponde alle critiche piovute dal gruppo di Forza Italia. I consiglieri comunali di opposizione hanno accusato la giunta di aver deciso un aumento immotivato di cubature relative a due lotti, il n°1 e il n°6 del compaio di Borgo 1° maggio. Questo episodio, secondo quanto sostenuto dal gruppo di Forza Italia, rappresenterebbe l’ennesimo caso di abuso edilizio in cui è coinvolta l’Amministrazione bastiola. Giorgio Antonini, assessore comunale, è inoltre il proprietario dell’immobile al centro delle polemiche. “Innanzi tutto – spiega Antonini in una nota – i metri cubi che il piano proposto disponeva diversamente rispetto a quello approvato nel 1999 erano e sono nella disponibilità della lottizzazione, e non sono quindi “ulteriori”, come si legge negli articoli apparsi sulla stampa locale”. “Il meccanismo della diversa disposizione delle volumetrie -continua Antonini – si attua con varianti al piano attuativo, così come è stato, per esempio, per altri piani attuativi. In secondo luogo l’assessore non è tenuto a conoscere analiticamente lo status giuridico di tutti gli interventi edilizi del Comune di Bastia Umbra. Personalmente ero talmente sereno che, reputando la pratica come ordinaria amministrazione, mi ero concesso anche un periodo di vacanza, a dimostrazione che la pratica non aveva bisogno di particolari “difese” politiche. Appena segnalato il presunto abuso, gli uffici dell’assessorato si sono mossi per eseguire le necessarie verifiche: anche nella proprietà dello stesso assessore, che è risultata del tutto regolare così come si legge nei verbali redatti dagli uffici competenti”.
L’assessore Antonini ribadisce dunque la propria estraneità alla singola vicenda, rimarcando la regolarità della propria abitazione. “Forse altri consiglieri – continua la nota – non possono concedersi tale trasparenza, avendo convissuto per anni con abusi edilizi dei propri familiari, chiedendo poi l’illegittima rateizzazione della sanzione amministrativa. Per concludere : finora l’amministrazione si è adoperata per fare controlli sulla base di segnalazioni specifiche e puntuali, o di fronte a macroscopiche e palesi violazioni. Inaugurare una stagione di delazione reciproca tra cittadini non serve a nessuno (men che mai ai cittadini), ed il fenomeno della trasformazione edilizia può essere governato dall’ufficio controllo e vigilanza, che l’amministrazione ha intenzione di istituire nel 2008 per cercare di ridurre la percentuale di eventuali abusi”.
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