Il sindaco avverte: la fase di consultazione è finita, ora iniziano i lavori in via San Rocco Ma c’è anche chi propone di alzare o interrare la linea
di ADRIANO CIOCI
BASTIA – Con qualche protesta e con molti interrogativi, la fase cosiddetta “popolare” nella scelta del progetto da avviare per la soppressione del passaggio a livello di Via San Rocco, viene del tutto archiviata. Il sindaco Lombardi, determinato come non mai, lascia sfogare le opposizioni, promotrici di uno spostamento del sottopasso verso Via Irlanda, è da mandato ai tecnici di proseguire. «Questo nuovo progetto – dice – è anche il frutto dei suggerimenti dei cittadini. Si tratta di un intervento più oneroso rispetto al disegno precedente, ma teso a migliorare le infrastrutture della città rispetto alla viabilità».
Adesso, con i tempi ormai allungati, si dovrà procedere speditamente alla variante urbanistica, alla conferenza dei servizi e alla gara d’appalto. Impossibile, comunque, azzardare previsioni. Il nuovo piano di massima non porta variazioni sul lato di Borgo Primo Maggio, che avrà la rotatoria alla confluenza delle vie Marche, Molise, Basilicata e Trentino. Le novità sono tutte sul lato opposto, per il quale si accederà con una rampa che si infila non solo sotto la ferrovia ma anche sotto Via San Rocco. Quando risale gli automobilisti si serviranno di una rotatoria che distribuisce i flussi in Via Galilei, Via Santovecchi e sulla medesima Via San Rocco, che rimane sullo stesso piano della ferrata. Il foro avrà un’altezza di 3,5 metri, in grado di lasciare il transito anche ai mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, e le acclività saranno contenute entro il 10%. I pedoni avranno un percorso in sede propria e leggermente elevato rispetto alla strada. Per le due rotatorie sono previsti diametri di 12,5 e 13,5 metri.
Molte le perplessità da parte delle forze politiche di opposizione. Massimo Mantovani (Fi): «Una zona densamente urbanizzata, la presenza di scuole, impianti sportivi e palazzi incombenti, avrebbero meritato ben altre soluzioni, tra queste lo spostamento dell’opera di qualche centinaio di metri». «Questo progetto – aggiunge Adriano Brozzetti (liste civiche) – non contribuisce a dare identità a Bastia. Se si dovesse realizzare così come è stato presentato, verrebbe utilizzato, almeno sino a quando non sarà pronto il sottopasso di Via Firenze, dalla gran parte degli automobilisti con conseguenze dannose per l’intera zona. Meglio chiedere a Trenitalia la possibilità di uno spostamento verso Via Irlanda».
Fabrizio Masci (Fi) parla di soluzione peggiore di qualsiasi altra e Rosella Aristei (liste civiche) è preoccupata per la ricaduta, in termini economici, sui cittadini, che dovranno fare i conti sulla presenza di quattro opere (in futuro) nel giro poco più di un chilometro. Avveniristica la proposta di un cittadino: «Avremmo tutti i sottopassi che vogliamo – dice Carlo Rosignoli – elevando la ferrovia di qualche metro». Ipotesi non del tutto irrazionale, visto che alcuni tecnici del settore già da tempo avevano avanzato l’idea di interrare il tratto della ferrata da Assisi a Bastia.
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