Eccellenza Il difensore ha esordito con la maglia del Bastia. Era fermo dallo scorso marzo dopo il fallimento del Montevarchi
Il grande incubo è finito. Mattias Pacciarini ha atteso le 14,45 di domenica scorsa come si conviene ad una sorta di appuntamento con la storia. Non giocava da fine marzo, nel bel mezzo della tempesta societaria,tecnica ed organizzativa che ha colpito il Montevarchi,di cui ancora oggi attende giusta ricompensa (leggi:rimborsi arretrati). Ma lo sgambetto più grosso fatto dalla ormai ex società toscana (che nel frattempo è fallita) è stato quello di non svincolarlo in estate, obbligandolo ad attendere fino alla finestra di mercato invernale prima di potersi accordare con un altro club. “Una situazione paradossale che mi ha segnato l’esistenza – spiega Mattias – poi per fortuna è arrivata la sentenza del giudice fallimentare e soprattutto la chiamata del diesse Milioto che mi ha chiesto se ero interessato a scendere a Bastia. L’Eccellenza non l’ho mai fatta prima d’ora, ma sentivo che questo treno non potevo perderlo ed ho accettato con tanto entusiasmo”.Per riscuotere il primo credito,appunto, è bastato attendere appena un quarto d’ora, minuto nel quale Pacciarini ha aperto le danze nel 2-0 del bastioli sul “suo” Castello. “Ho provato una gioia immensa. L’ho sognato chissà quante volte questo momento e il primo pensiero è stato per la mia compagna che a maggio mi renderà padre e per la mia famiglia che mi è stata sempre vicino in questi mesi tremendi. Non so se è stato un segno del destino, ma ho provato una sensazione di autentica liberazione”. E dire che Mattias, nato a Città di Castello nel 1985 ma cresciuto calcisticamente nel Padova prima e nel Perugia poi (ha assaporato la A ai tempi di Cosmi) dopo aver giocato fino a 13 anni nella Tiferno ’90, non è propriamente uno avvezzo al gol, se è vero che in carriera ne aveva segnato uno soltanto al Real Montecchio nel 2008. Lo scorso anno aveva cominciato la stagione ad Arezzo, poi a dicembre il passaggio (sciagurato) al Montevarchi.“Volevo tornare a giocare, non m’importava quale fosse la categoria.A Bastia ho trovato un ambiente splendido, dei compagni molto disponibili e soprattutto una squadra costruita per vincere. Secondo me così com’è messo oggi il Bastia potrebbe lottare tranquillamente per le zone alte in Serie D. Ora però pensiamo alla Narnese e a regalarci un bel Natale con altri tre punti in classifica”.
R.BAR
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