BASTIA – Quel gol dell’1-1 segnato ormai sotto la doccia al Trestina,mica al Dopolavoro ferroviario,Giordano Monarchi, eugubino poco matto, se lo ricorderà a vita. Perché calciare quel destro stiracchiato a due metri da Nicola Ceccagnoli al 94’ ha fatto tanto bene, ma anche un po’ male. Gioie e dolori. “Gioia perché è la mia prima rete con la maglia del Bastia – dice l’autore dell’1-1 che ha mandato su tutte le furie i bianconeri -, una soddisfazione che cercavo da tempo e che mi serviva per acquisire ancor più fiducia in me stesso, per ricambiare tutto l’affetto e la stima che la società,mister Tasso e un tifo da dieci e lode mi hanno sempre dimostrato sin dal mio arrivo in biancorosso. E poi perché è una rete importante,segnata contro una grande del campionato come il Trestina, contro una difesa che oramai è risaputo sia una delle più forti, se non la migliore,in Umbria. Dolore perché me l’hanno fatta pagare cara…”. Mannaggia a lui. Il gol è stato l’ultimo ingrediente aggiunto ad una miscela già esplosiva di per sè, fatta di sangue cattivo e di una rivalità datata tra Bastia e Trestina, di qualche uova tirata contro il pullman dei bianconeri prima del match e di protagonisti pepati in campo e notoriamente poco diplomatici per l’occasione.“Dopo aver segnato, sono corso sotto i miei tifosi, peraltro straordinari anche ieri (domenica, ndr)- racconta Monarchi – e poi sono tornato in campo per andare ad abbracciare Tasso che mi stava venendo incontro. A quel punto il loro allenatore (Cerbella, ndr) mi si è parato di fronte con fare minaccioso e mi ha detto ‘tanto a Trestina devi tornarci’. Per fortuna Tasso che si è messo in mezzo, la situazione sarebbe degenerata, forse l’avrei prese”. Passo a ritroso necessario, lancette indietro di qualche minuto,quando lo stesso Monarchi comincia a battibeccare con Gaggioli,perché è in quel momento che gli animi si surriscaldano oltre il consentito.“Una cosa normale quando si gioca – continua il centrocampista-, volano parole a volte anche grosse in campo, poi però non deve succedere come ieri (domenica, ndr):Gaggioli mi ha afferrato per il collo.Poi, evidentemente, dopo il gol,quando mi sono avvicinato alle panchine,il trattamento che volevano riservarmi non era ancora completo… Una gazzarra che mi ha dato molto fastidio”. Nella quale Monarchi, eugubino poco matto appunto, ha dimostrato di sapersi divincolare con saggezza. A 20 anni, mica all’età del Dopolavoro. “Il parapiglia finale non è statoe un bello spettacolo, per nessuno. Devo ammettere che di minacce ne ho ricevute tante, non capisco cosa volessero fare quelli di Trestina. Picchiarmi?Boh, io so solo che non ho risposto alle provocazioni e sono andato subito a fare la doccia. E lì, quindi, ho chiuso il capitolo – conclude il bastiolo -, penso pure con intelligenza: tornerò a Trestina come se niente fosse, dimenticando tutto, non per spavalderia, provando solo a giocare e, magari, a vincere. D’altra parte è questo il nostro obiettivo:disturbare quelli che ci stanno davanti”.Tommaso Ricci

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