Ripensare il ciclo delle produzioni
BETTONA – Il sindaco Lamberto Marcantonini interviene in materia di zootecnia e lancia un appello: ben venga un piano regionale, ma a patto che sia davvero sostenibile.
“Dobbiamo pensare – precisa il sindaco – ad una filiera corta e di nicchia, che comprenda il mangimificio, l’allevamento, il salumificio e la commercializzazione di un prodotto ‘Dop’ um – bro. In questi anni, invece, almeno l’80% degli allevamenti ha lavorato in soccida o per grandi aziende del Nord Italia. Non possiamo continuare a fare solo la parte peggiore e più difficile della filiera, tra l’altro la meno redditizia. La zootecnia – continua Marcantonini – va portata avanti, ma con criterio: attraverso una filiera corta si crea, infatti, un circuito virtuoso in forza del quale il reddito che si genera resta nel territorio regionale. Questo consente agli allevatori di sostenere i costi di ammodernamento degli alleva-menti e di usare le migliori tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente. L’attività zootecnica, tenendo conto soprattutto della vocazione culturale e turistica dell’Umbria, va fatta nel totale rispetto dell’ambiente. Vigilando, quindi, sul corretto smaltimento dei liquami, ma anche considerando gli allevamenti come attività industriali a tutti gli effetti. In conclusione gli impianti zoo-tecnici vanno dotati di infrastrutture e posti alla dovuta distanza dagli insediamenti abitativi”.
Sull’argomento interviene anche il vicesindaco di Bettona Valerio Bazzoffia: “Il protocollo di intesa approvato dalla giunta regionale sanciva il definitivo piano di compatibilità ambientale della suinicoltura. Lo stesso è stato il testo base per la definizione del Prg (Piano regolatore generale) di Bettona e dei regolamenti di igiene di Bastia Umbra, Bettona e Marsciano. Ma, a causa dei veti incrociati di Rc e Idv, il protocollo non è stato mai siglato. Così la Regione non ha rilanciato la zootecnia”.
