BASTIA — Il rapporto tra associazioni del volontariato sociale e amministrazione comunale attraversa una fase critica e, dopo il rifiuto del coordinamento comunale da parte delle associazioni che ne hanno creato uno autonomo la vicenda non si può dire chiusa.
«Ritengo che si tratti di un malinteso — rileva il vicesindaco Giorgio Antonini (nella foto) con delega ai servizi sociali — perché nulla vieta alle associazioni di crearsi un proprio coordinamento, ma il coordinamento del Comune è comunque inevitabile». «Esisteva già, ma non funzionava a pieno — ricorda l’assessore — e siccome intendiamo legare i contributi, fino ad oggi di 15mila euro all’anno, a progetti condivisi, il coordinamento comunale dovremo farlo in ogni caso». L’obiettivo, non sarebbe il controllo dell’attività delle associazioni (una quindicina), ma un raccordo Comune-volontari sui progetti da finanziare, per evitare dispersione di risorse, doppioni o attività che non siano immediatamente importanti. «In realtà — sottolinea l’assessore — è finita la fase del volontariato pionieristico ed ora è necessario passare ad un gestione razionale e condivisa. Ho dato incarico all’Ufficio di Cittadinanza di elaborare una proposta su cui ci confronteremo entro il 15 dicembre. Inviterei le associazioni, più che a diffidare del Comune, a guardarsi dalle interferenze partitiche, queste sì letali per il futuro del volontariato».
M.S.

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