A raccogliere le testimonianze degli abitanti di Ospedalicchio si percepisce subii un clima di grande “apertura” e di disponibilità
“Siamo gente cortese e ospitale”
Qualche preoccupazione per il centro dove “molte attività rischiano di chiudere”



Entri in un bar e ti senti come a casa. Fai un salto alla Pro loco e sei il benvenuto. Fai un salto al forno e non uscirai mai scontento.
Questa è Ospedalicchio, frazione di Bastia Umbra, a cavallo tra Collestrada, Sant’Egidio ed Assisi. “Siamo un paese di passaggio tra altre realtà. Forse proprio questo ci conferisce tale ospitalità e cortesia” spiegano alcuni abitanti del borgo umbro. Scorre in tranquillità ed allegria il sabato pomeriggio da queste parti, tra un caffè in uno dei due bar paesani e una chiacchierata con gli amici. “Io lavoro qui da luglio – spiega Annalisa, berista del bar centrale residente a Costano – ma devo dire che mi sento parte della goliardia dei ragazzi locali”. C’è da crederle, vista l’innumerevole quantità di scherzi di cui è simpaticamente bersaglio. Giuseppe Terracina, di origini napoletane, agiunge che “il borgo è davvero vivibile. Non sempre c’è grande divertimento ma qui sto molto bene” essendosi trasferito da otto anni.
Luoghi di incontro e di riunione degli abitanti del posto sono la proloco presieduta da Giuseppe Cassetta, i bar, le sale, il forno centrale. Molte le possibilità di riunirsi, di distrarsi qui a Ospedalicchio. “C’è una sala polivalente dedicata ai più piccoli. Ed una biblioteca con tantissimi libri” – prosegue Terracina.
Non sono tutte rose e fiori, però, le dichiarazioni dei residenti. Alcuni si soffermano sulla viabilità da migliorare, “lo svincolo che porta a Bastia dev’essere aperto da mesi” dicono al bar Smallville. Altri lanciano l’allarme delle attività locali che rischiano di chiudere. La signora Anna, proprietaria di un ristorante a Bastiola, evidenzia la piaga degli affitti troppo cari. Afferma che “sono ormai pochi gli abitanti locali che detengono ‘botteghe’. In Italia ottengono prestiti dalle banche soprattutto gli extracomunitari. E i compaesani se ne vanno da qui”. Anna sostiene che ciò causa una diminuzione di tranquillità e serenità.
Ma sono ancora forti e coinvolgenti i centri di aggregazione locale. Don Claudio, parroco attivissimo nello
stimolare e nel dar spazio a giovani ed abitanti in generale, “è una persona squisita. Gli vogliamo un bene dell’anima e lui ne vuole altrettanto a noi. A volte ironicamente ci chiama ‘massa di delinquenti’ e noi in effetti dovremmo seguirlo un po’ di più” ammettono Terracina ed Alessandro Burini, ragazzo paesano presente al bar.
A Ospedalicchio amicizia, disponibilità e voglia di aprirsi al mondo sono ancora presenti. Molto di più rispetto ad altre piccole frazioni umbre.

Pagina realizzata con l’Università degli Studi di Perugia
Ha collaborato Michele Baldoni


 



All’esterno dela chiesa saranno presto realizzati lavor su prato e sullo spazio crcostante la sala dedicata a Padre Antonio Ragni
Don Claudio, una guida per le nuove generazioni


OSPEDALICCHIO – “E’ vero che spesso faccio battute e scambio due chiacchiere con i giovani e gli abitanti del borgo. Ovviamente lo faccio per scherzare e per diffondere il messaggio cristiano, com’è missione di ogni sacerdote”.
Non ha peli sulla lingua don Claudio, il parroco di Ospedalicchio. Ascoltarlo è un piacere, tentare di star dietro alla sua infinita voglia di fare è impresa difficile. Ma doverosa, per la gente del paese. Fortunata della presenza di un uomo che si dedica al borgo con tutte le forze.
Nello spazio che circonda la chiesa si trova la sala polivalente, culturale dedicata al parroco precedente “Si tratta di Don Antonio, uomo che per tanti anni ha profuso il suo lavoro a sostegno del paese e dei paesani. Oggi è ancora vivo, ha 95 anni”. Don Claudio ricorda poi la grande collaborazione sua ed in passato di don Antonio con i borghi confinanti. “Spesso sono a Collestrada. In maggio sono stato più volte a Brufa in occasione della passeggiata ecologica. Don Antonio collaborava spesso con don Amerigo ed è amato anche nella frazione torgianese”.
Non mancano belle parole e complimenti da parte di giovani e di residenti in generale che hanno per destinatario il sacerdote locale. “Spesso passo davanti la chiesa, senza però entrarvi. Don Claudio non può che avere ragione quando mi rimprovera” ammette Giuseppe Terracina. Alessandro Burini, Christian Paccaniccio, Luca Marsolesi, la barista Annalisa ‘Giulia’ Pettinelli e Machti El Mahjoub presenti al bar confermano le frasi ed il pensiero di Terracina.
“Meno male che abbiamo l’aeroporto di Sant’Egidio vicino. La gente che atterra qua si ferma spesso al ristorante ‘Lo Spedalicchio’ e questo è un modo di rendere più movimentata la vita del borgo – aggiungono i ragazzi – ognuna delle antiche porte del centro paesano era in origine il simbolo dei vari mestieri”. Attività che oggi dovrebbero essere maggiormente tutelate, secondo vari residenti presenti al bar Smallville.


Tutti in centro per il caffè


OSPEDALICCHIO – “Tutti i paesani sono gentili e cordiali con noi che lavoriamo qui. E’ un clima di armonia e serenità molto gradevole”. I giovani al lavoro nell pasticceria del centro storico sono integrati nella realtà locale.
“Due bar, la Pro loco, le sale polivalenti e questa attività sono punti di ritrovo importanti” – spiegano i ragazzi. Un paese a volte descritto come bisognoso di maggior divertimento, ma migliore di altri borghi regionali.


A colloquio con il presidente della Pro loco, Giuseppe Cassetta
Cene e giochi sotto il segno della solidarietà


OSPEDALICCHIO – La Pro loco che non t’aspetti. Credi di trovare qualche anziano che gioca a carte, dei ragazzi che fanno una partita a biliardino. E trovi tutt’altro.
“A ben vedere non mancano né le partite a carte né le sfide al calcio balilla – scherza il presidente Giuseppe Cassetta – però è vero che noi promuoviamo tante altre progetti, attività. Dagli scopi più vari”. Un esempio è la cena offerta una volta all’anno a novembre dalla proloco stessa agli anziani del borgo. “Un occasione, ripetuta giovedì scorso, a cui prendono parte anche ‘giovanotti’ di Bastia. Grazie al ‘Telefono d’Argento’” precisa Cassetta. Impossibile poi non citare un’altra lodevole iniziativa. L’adozione a distanza di bambini che vivono in condizioni sfortunate, di povertà. “Vorremmo arrivare ad adottare più di un fanciullo. Da tre anni portiamo avanti questo sogno” – conferma Cassetta. Il quale poi illustra il grande lavoro profuso per dare vita alla grande biblioteca il mese scorso. “Fa parte del circolo culturale. I libri sono stati forniti da padre Giacomo. Oltre 6500 volumi. Un sincero grazie per tutto ciò va anche a Gianluca Carrozza ed Ivana Mela”. Il presidente non manca di ricordare la numerosa presenza di donne e giovani tra i soci. “Organizziamo gite, giochi, gare di bocce e di vari sport” – conclude Cassetta. Una associazione paesana che risponde alle esigenze di tutti.


L’ASSOCIAZIONE
Gli ‘Skonvolts della squadra


OSPEDALICCHIO – Si scrive tifosi, si pronuncia ‘Sconvolts’. Sono loro gli accesissimi ed irrefrenabili sostenitori della squadra locale, capolista del girone B in Prima Categoria. Dando un’occhiata al sito internet da loro realizzato e curato, si capisce subito qual è lo spirito dominante. “Ci piace seguire la squadra nella partite. Ci si diverte moltissimo” – affermano i ragazzi del borgo presenti alla proloco. Nel sito internet sono molti i campi presenti. Si va dall’angolo tifosi con tanto di foto e commenti (e ‘proverbi’ da curva…), alla foto della squadra, alle pagelle, alla classifica del campionato. Divertentissima la ’Gazzetta dello Sport edizione Ospedalicchio’ realizzata sempre on line dai tifosi locali. Un modo per raccontare ciò che avviene in campo ma anche tra i sostenitori. Sondaggi, statistiche, sms online, video, sala giochi, telecronaca e guestbook sono i servizi presenti, le altre sezioni caratterizzanti il sito. Al bar centrale arrivano i calciatori della formazione locale militante nel campionato Uisp spiegano che ‘il divertimento di partecipare a tale sport ma soprattutto di riunirsi tra amici è enorme. Non siamo di certo primi in classifica, al bar siamo imbattibili!” sottolineando la storica rivalità con Petrignano ed altri paesi limitrofi.
Sveghi e passatempi che fanno onore ai giovani di Ospedalicchio, molto uniti tra loro e desiderosi semplicemente di allegria e spensieratezza. Oltre al calcio, nella frazione bastiola si organizzano anche tornei di bocce negli spazi esterni al circolo (anche con pertecipanti donne), di playstation e di biliardino all’interno dell’associazione paesana. “Non è sempre divertente la vita di paese. Ma con volontà e voglia di aggregazione si possono passare delle ore in armonia con gli amici”confermano i ragazzi del borgo.

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