Bastia

Violenze e minacce alla nipotina: giudizio immediato per lo zio orco

BASTIA UMBRA Abusò sessualmente della nipotina più volte nell’arco di cinque anni. Un 48enne, arrestato a Roma lo scorso gennaio e attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli, andrà a processo con rito immediato. La bambina, oggi tredicenne, residente a Bastia, aveva raccontato lo scorso dicembre ai carabinieri gli abusi subiti dal parente.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Perugia, Margherita Amodeo, ha accolto la richiesta avanzata dal sostituto procuratore Patrizia Mattei, fissando l’udienza per il prossimo 16 settembre, ritenendo «evidenti» le prove a carico dell’uomo.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, le testimonianze della bambina sono state fondamentali. Ha raccontato delle violenze subite quando si fermava a dormire a casa dello zio “orco” e quando lui la raggiungeva nella sua cameretta. Lo zio, inoltre, la minacciava di gravi conseguenze nel caso in cui avesse rivelato gli abusi, arrivando a convincerla di poter far ammalare e addirittura morire i suoi familiari.
Per terrorizzarla ulteriormente, aveva creato un falso profilo WhatsApp, fingendosi un mostro con testa di donna e corpo di gallina, inviando messaggi minatori. Aveva persino fatto ascoltare alla bambina audio con la voce di una coetanea, spiegando che si trattava di una comune conoscente deceduta a causa di una grave malattia, e che anche lei avrebbe fatto la stessa fine se avesse parlato.
Nonostante i tentativi dell’uomo di cancellare le tracce telematiche della sua persecuzione, gli inquirenti sono riusciti a recuperare le chat cancellate e a scoprire foto inequivocabili di altri bambini, configurando anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
Decisivi, secondo l’accusa, sono stati anche i risultati delle perizie biologiche condotte sugli indumenti della bambina e su alcuni oggetti sequestrati in casa dell’uomo. Dopo aver saputo della denuncia della nipote, l’uomo ha cercato di convincere la famiglia a ritirare le accuse, proponendo in cambio un’auto e del denaro.
Al rifiuto della famiglia ha tentato di fuggire in Romania ma è stato arrestato al rientro dal suo Paese d’origine prima che riuscisse a raggiungere casa del fratello.
Massimiliano Camilletti

Exit mobile version