Bastia

“Violazione inaccettabile dei diritti umani e della dignità del lavoro”

Ferma condanna della giunta Pecci alla vicenda di caporalato scoperta dai carabinieri: “Grazie alle forze dell’ordine e alle attività sanitarie”

BASTIA UMBRA Una settimana fa i carabinieri hanno riscontrato una vicenda di “caporalato” in un’azienda di Bastia Umbra, dove lavoravano due dipendenti di origine indiana privi del permesso di soggiorno e che vivevano in un locale abusivo in precarie condizioni igieniche e di sicurezza e un terzo lavoratore, di origine peruviana, titolare di permesso di soggiorno ma anch’esso risultato assunto in maniera irregolare dai proprietari della società. L’azienda era stata affittata dai proprietari a un allevatore terzo – e per questo i proprietari si sono dissociati e hanno garantito la massima cooperazione alle forze dell’ordine – e ora interviene anche la giunta guidata da Erigo Pecci, ricordando come “Vicende come questa rappresentano una violazione grave e inaccettabile dei diritti dell’uomo e della dignità del lavoro, sfruttando situazioni di vulnerabilità e fragilità dei lavoratori, spesso migranti, costringendoli a lavorare in situazioni disumane, pericolose e senza alcuna garanzia. L’amministrazione, per quanto concerne le politiche del lavoro, condanna fermamente l’episodio e ogni tipologia di sfruttamento del lavoro e dell’immigrazione, rimanendo vigile e attenta per ogni situazione di pericolo e, in questo caso specifico, anche all’aspetto sanitario poiché la vicenda è accaduta in un allevamento avicolo dedito al consumo umano in cui vanno osservate tutte le norme igienico-sanitarie. Grazie alle forze dell’ordine e alle attività sanitarie per il puntuale e tempestivo intervento, oltre che per la costante attività di monitoraggio del territorio”.
F.P.

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