Bastia Umbra Furti, siringhe e sporcizia pane quotidiano nella zona industriale
La proposta vincente del Comune e l’indecisione dei proprietari
BASTIA UMBRA – Furti, siringhe e preservativi. La vecchia zona industriale ne ha di episodi da raccontare. E tutto va avanti da oltre quarant’anni. Tutti sanno. In primis l’amministrazione comunale che, da parte sua e per più di una volta, ha tentato di dare lodevolmente una soluzione ai problemi. Per quello di sua competenza, naturalmente. Il fatto è che l’area, limitrofa al Centro fieristico regionale “Ludovico Maschiella”, è proprietà di decine di privati, che, dopo lunghi anni di convivenza, semplicemente non sono riusciti a trovare un accordo comune. Per questo motivo ognuno provvede a difendersi come può, almeno fino a quando non si verifichi qualcosa di grave, perché nel caso malaugurato qualcuno si facesse male a andarci di mezzo potrebbero essere tutte le aziende della zona. “Noi ci siamo muniti di illuminazione, allarme collegato ai telefoni cellulari e passiamo sempre a dare una controllata” racconta Oretta della distribuzione dell’acqua “ma organizzare una riunione, coordinata dal comune, per tenere la situazione sotto controllo non sarebbe male”. “Anche noi abbiamo l’allarme – conferma Laura dell’antiquariato – ma ci chiudiamo sempre a chiave e quando usciamo dall’ ufficio corriamo verso la macchina per paura di incontrare qualche malintenzionato. I furti ci sono capitati più di una volta, per un ammontare di svariati milioni di euro”. I colpi notturni non risparmiano nessuno, come garantisce Graziano dell’officina meccanica: “Nonostante abbiamo assicurazione, allarme e servizio di metronotte, da noi sono entrati, spezzando le catene, e hanno devastato auto e rubando sistemi di navigazione satellitare. Preservativi e siringhe? Sono all’ ordine del giorno. Li trovo dietro al mio capannone, che confina col fiume Chiascio, un luogo ideale per non essere visti”. “Una volta ci hanno addirittura rubato una saldatrice da rottamare – raccontano i fratelli e proprietari di una rivendita di elettronica Francesco e Gabriele – e due anni fa nostro padre ha subito due furti, con i quali hanno svaligiato mezzo negozio. Qui è un far west”. “Da noi hanno rubato il contenuto della cassa durante la pausa pranzo – ammette Marcello del negozio di animali – e più di una volta sono entrati con l’intento di distrarre il cassiere per ripetere il colpo. Inoltre anche dei nostri clienti hanno subito furti mentre stavamo caricando del materiale da recapitargli”. Ci sono, per fortuna delle eccezioni. “Per il momento posso solamente riferire le esperienze altrui -dichiara Rolando dell’artigianato del legno – credo che non siano sistemi di sicurezza che tengano; quando un malintenzionato ti punta, si puo star certi che il furto avverrà”. Di fatti anche Enzo dell’artigianato racconta la sua esperienza personale: “Mi hanno voluto danneggiare e mi hanno rubato del materiale da lavoro. La verità è che i proprietari delle aziende di questa zona dovrebbero riprendere in mano quel progetto che, addirittura, c’era stato approvato dall’amministrazione comunale, consistente nel chiudere la zona con due sbarre, consentire l’accesso solo agli autorizzati e, nei giorni di fiera, mettere a disposizione un parcheggio a pagamento”. L’intenzione c’è, servono i fatti. Con amministrazione comunale e forze dell’ordine disponibili a essere della partita.
Alberta Gattucci
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