Bastia

Viabilità: il referendum nel mirino

VIABILITÀ e lavori nel cuore della cittadina della Porziuncola: Giorgio Bartolini boccia la proposta di un referendum sulla chiusura del traffico avanzata da Luigi Marini, capogruppo consiliare di «Uniti per Assisi-Tonino Lunghi» e respinge le critiche sull’intervento di rifacimento della strada.
«Credo che il referendum sia una perdita di tempo e soprattutto di soldi — dice Bartolini —: basta un’assemblea pubblica. Una maggioranza dovrebbe sapere qual è l’interesse della gente, anche se dubito che sindaco e vice, assessore al traffico, lo sappiano, vista la sciagurata modifica al traffico in via della Repubblica e immediata marcia indietro. Non mi sembra una buona idea chiudere al traffico turistico l’intera via Patrono d’Italia sette giorni su sette, come non era buona quella di Lunghi, che si è sempre opposto alla realizzazione del sottopasso ferroviario. Dalla chiusura deriverebbe un danno economico per tanti esercizi commerciali».Bartolini, già sindaco e già assessore ai lavori pubblici, ora consigliere, ribatte anche a Marini sulla posa in opera dei sampietrini che caratterizzano la strada fra la basilica e piazza Garibaldi, e che saltano di continuo costringendo a continue manutenzioni. «L’amministrazione non lamenti di non avere soldi — dice ancora Bartolini —. Li sappia spendere: meno spese di rappresentanza, promozionali per gli amministratori, per tante manifestazioni bluff. È vero che i sampietrini di via Patrono d’Italia sono stati montati male e non hanno retto. Ma Marini sa benissimo che gli amministratori decidono l’opera trovando i relativi finanziamenti, ma poi chi deve controllare è il direttore dei lavori; nel caso specifico l’ingegnere capo del Comune, colui al quale l’attuale amministrazione ha affidato la dirigenza oltre che del settore lavori pubblici anche dell’urbanistica. L’idea di Marini di bitumare tutto non la considero una provocazione, ma una sua convinta idea che lascio giudicare ai cittadini, per me da scartare — conclude Bartolini —. Non credo che, all’inizio del terzo millennio, non si sia in grado di fare una riparazione stabile di una strada».
Maurizio Baglioni

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