DA QUANDO, lo scorso giugno, il sindaco Ansideri ha deciso di bandire le ‘new slot’ dai centri sociali, il tema di questi centri è diventato popolare. Il dibattito pubblico per molti anni, anche ai tempi delle giunte di centrosinistra, ha ignorato i centri sociali; oggi, invece, è l’argomento all’ordine del giorno insieme alle macchinette elettroniche, tema questo di cui si parlerà il 16 dicembre, in un convegno promosso dall’amministrazione comunale con l’intervento di esperti. Il Pdl in queste ore, replicando al Pd, che in un’assemblea pubblica aveva criticato l’amministrazione del sindaco Ansideri e il centrodestra di insensibilità e di incompetenza, sostiene che i centri sociali dovrebbero essere «momenti di aggregazione per favorire l’attività sociale nei quartieri». Attività che deve essere svolta in autonomia dai circoli, ma nell’ambito delle leggi e con il controllo dell’amministrazione comunale, ente proprietario, ma che da tempo non lo esercita. Non si possono mantenere ancora nel tempo, ritengono i ‘berlusconiani’, situazioni di trascuratezza o di evidente illegalità; a tal proposito si cita il centro sociale di Mezzomiglio per il quale il sindaco Ansideri ha deciso di non rinnovare l’affitto nel 2011, perché da 15 anni, dall’inizio della sua attivazione per iniziativa dell’allora sindaco Brozzi a oggi, manca una qualsiasi convenzione tra il Comune e i gestori del centro sociale, che giustifichi la spesa annuale per l’affitto di quasi 10mila euro a carico del Comune.
m.s.
Nazione-2010-12-05-Pag13