Bastia

Verde sul tetto: le controdeduzioni di Ciotti

Non si chiude la vicenda dell’interpellanza presentata da Luigino Ciotti sulla pratica I.M.R.O.



BASTIA UMBRA – Dopo la risposta molto articolata del responsabile del settore edilizia e le dichiarazioni un po’ “piccate” del sindaco che accusa i consiglieri di opposizione di far perdere tempo con richieste pretestuose,  Ciotti invia al sindaco le sue controdeduzioni dalle quali emergono punti importanti ai quali, secondo il consigliere comunale, non si è data risposta o la stessa risulta alquanto carente.

I punti su cui concentra la sua attenzione sono la collocazione del verde pubblico sul tetto dell’edificio e il concetto che se una destinazione  d’uso non viene espressamente vietata non è detto che sia esclusa da quelle possibili. Allora perché elencare le destinazioni permesse?
Se questa fosse la filosofia della norma la stessa avrebbe riportato solo quelle vietate intendendo tutte le altre consentite. In pratica l’ufficio nella risposta sostiene che siccome la destinazione a direzionale non è vietata dalla norma e che la stessa, per  quanto riguarda i carichi urbanistici (ai fini del calcolo degli standard), viene considerata equivalente al commercio, nulla vieta che al posto del commercio si possa prevedere il direzionale.  
Tra l’altro la controdeduzione esprime preoccupazione sul fatto che le zone classificate D2, possano da oggi in poi essere governate dall’”anarchia” in quanto nella vecchia zona industriale (molte aree sono catalogate D2) si potrebbe prevedere qualsiasi tipo di destinazione purchè si individuino o si monetizzino gli standard e la collocazione del verde pubblico sui tetti potrebbe divenire una prassi utilizzata anche in altre pratiche urbanistiche  che qualsiasi tecnico potrà presentare da oggi in avanti.


E con il verde pubblico sui tetti,  a chi competerà la manutenzione dell’area pubblica, e quali effetti produrrà una proprietà comunale posta sopra ad una privata (se ci saranno infiltrazioni di acqua dal tetto verso i piani sottostanti chi dovrà intervenire?).


Sulla questione riportiamo una dichiarazione del capogruppo FI-CDL Masci: “Vedremo se Lombardi intenderà replicare alla missiva di Luigino Ciotti (potrebbe anche non farlo), di certo questa vicenda apre nuovi orizzonti per gli studi tecnici che operano sul territorio. Infine spero che quella del sindaco sulle perdite di tempo degli uffici tecnici, causate dai consiglieri di opposizione che presentano interpellanze sia stata una “battuta” perché se questo è ciò che pensa veramente, saremmo molto vicini all’emergenza democratica.
Il controllo dell’opposizione deve essere accettato con serenità perché è un suo compito istituzionale. Se l’amministrazione fornisce risposte chiare non fa altro che il suo dovere, se invece risponde in maniera parziale con imbarazzo e arroganza,  apre più di un interrogativo sulla sua azione”.


F.F.


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